COSA MANGIARE IN GIAPPONE #2 OKONOMIYAKI E CO.
Se vi siete persi la prima parte ve la linko qui.
Oggi continuo questa carrellata parlando di:
4. OKONOMIYAKI
Questo piatto possiamo definirlo una sorta di “pizza-crep”.
Ok detto così può sembrare spaventoso, ma vi assicuro che è molto gustoso.
Innanzitutto partiamo dal nome: Okonomi vuol dire “ciò che vuoi” o “quello che preferisci” mentre yaki vuol dire “griglia”.
E infatti sta proprio qui lo spirito di questo piatto, ovvero nel cuocere ingredienti a piacere su una grande griglia con l’aggiunta di pastella e salse finali.
Ora, come suggerisce il nome e come normalmente nascono molti piatti nel mondo, anche l’ okonomiyaki ha origini povere; nato mischiando assieme i pochi ingredienti che le famiglie povere avevano a disposizione.
La città più famosa per questo piatto è Osaka, conosciuta anche come la “capitale gastronomica” del Sol Levante.
Ma in un localino a Tokyo, vicino al nostro ostello scoprì che esistevano due tipi fondamentali di okonomiyaki: quello in “stile Osaka” e quello in “stile Hiroshima”. Infatti le due città si contendono tutt’oggi la paternità del piatto.
L’ okonomiyaki in stile Osaka è composta generalmente da strisce di verza tagliate sottili, uovo, pancetta e pastella, cotti in modo spettacolare su un’enorme griglia piatta, il tutto rifinito con una salsa per okonomiyaki, maionese, alga aonori (alga nori in polvere) e katsuobushi, scaglie di tonnetto secco che a contatto con il calore dell’ okonomiyaki …si muovono come se fossero vive!
Se vi interessa la ricetta base vi lascio il link della mia versione qui.
L’okonimiyaki stile Hiroshima generalmente ha all’ interno della pastella anche gli spaghetti e dell’uovo strapazzato.
Non era male, ma a parer mio quella in stile Osaka vince su tutta la linea.
Un ultimo appunto su questo piatto: In Giappone esistono numerosi locali in cui puoi preparare il tuo okonomiyaki!!
Questi locali infatti ti mettono a disposizione la griglia e la spatola per cucinarli, purtroppo quando andai in Giappone non sapevo della loro esistenza ma è un’esperienza che intendo assolutamente fare quando ci tornerò!
5. SOBA
I soba sono spaghetti giapponesi di grano saraceno e proprio per via di questa farina il loro colore risulta di un bel marroncino chiaro. I giapponesi consumano la soba in due modi: fredda o calda.
Fredda è un piatto molto semplice che consiste nel cuocere gli spaghetti, raffreddarli sotto l’acqua fredda e porli in una sorta di piatto generale da cui si prelevano gli spaghetti con le bacchette e li si immerge dentro un bicchierino apposito con dentro un delizioso brodo.
La soba calda invece si prepara come il ramen, piatto di cui vi ho parlato nel post precedente.
In Giappone, in prossimità dei grattaceli con molti uffici, ci sono strade composte quasi interamente da piccoli locali specializzati in spaghetti in brodo. Questi locali, verso l’ora di pranzo, vengono assaliti da orde di impiegati affamati.
Ma attenzione, prima ancora di mettere piede dentro al locale, vi troverete davanti una macchinetta simile a quelle delle merendine, solo che invece delle suddette, dovrete selezionare il tipo di brodo, il tipo di spaghetti (soba, ramen, udon) e gli ingredienti che volete nella vostra zuppa. Una volta pagato, dalla macchinetta uscirà un foglietto con la comanda che andrà in cucina. Se sapete il giapponese o avete la fortuna, come è stato nel mio caso, che vicino alle scritte siano presenti anche delle immagini raffiguranti il piatto, tutta questa operazione risulterà molto veloce ed efficiente; quindi nel giro di qualche minuto potrete gustarvi la vostra deliziosa zuppa bella fumante.
Il prezzo medio di una ciotola colma di questo ben di dio è di circa 5-6 euro, e vi assicuro che sazia!
E questo è tutto per oggi, ho ancora molti altri cibi e snack giapponesi da mostrarvi e non mancherò di illustrarveli nei prossimi post.
Baci da Izumi