LA CARBONARA DEGLI ANNI’60 E’ LA STESSA DI OGGI?
Ma manco un po’.
Non c’è neanche il guanciale ma la PANCETTA, il BURRO, il PREZZEMOLO e altri ingredienti che oggi fanno orrore ai puristi della carbonara.
Perchè ci piace tanto scannarci per rispettare la tradizione, quando dimentichiamo troppo spesso che quest’ultima è frutto di esperimenti, prove ed è in continua evoluzione.
Quindi oggi per sfatare il mito della carbonara tradizionale, prepariamo la ricetta della carbonara presente nel famoso ricettario “IL TALISMANO DELLA FELICITA'” di Ada Boni.
Ma prima un piccola precisazione sulla comparsa della carbonare all’interno del Talismano:
La prima edizione del Talismano della felicità risale al 1927, ma la ricetta della carbonara verrà inserita nel talismano solo negli anni ’60.
Ma torniamo a noi, la carbonara “vintage ” è meglio o peggio di quella dei giorni nostri?
Scopriamolo grazie al mio personale talento innato… so’ romana de Roma!
La ricetta è copiata passo passo dal Talismano, vi lascio la foto della ricetta originale.
CARBONARA DI ADA BONI
INGREDIENTI (per 6 persone)
600 gr di spaghetti
3 uova intere
200 gr di pancetta
30 gr di burro
50 gr di parmigiano grattato
1 cipolla
un ciuffo di prezzemolo
pepe
mezzo bicchiere di vino bianco secco
PROCEDIMENTO:
Affettate sottilmente la cipolla e ritagliate in dadini la pancetta, mettendo poi ogni cosa a rosolare con il burro in una padellina.
Appena la cipolla e la pancetta avranno raggiunto una tenue colorazione, versate nella padellina il vino bianco e fate evaporare lentamente.
Battete in una terrina le uova come per la frittata ed in esse versate il parmigiano grattato, il prezzemolo, finemente tritato, ed il pepe.
Mettete a cuocere in abbondante acqua senza sale la pasta e, appena sarà giunta al giusto punto di cottura, scolatela e versatela nella terrina con le uova (si avete capito bene).
Date una buona mescolata, versate la pancetta ben calda sulla pasta ed invitate subito in tavola.
ATTENZIONE FUORI PROGRAMMA
Ragazzi non ce l’ho fatta, ho dovuto rimettere la pasta in padella almeno per far cuocere un po’ di più l’uovo, gli spaghetti erano caldi si ma non a sufficienza per cuocere un minimo le uova.
Ed eccola pronta!
LE MIE CONCLUSIONI:
Dopo i doverosi assaggi di questa carbonara vintage sono giunta alla conclusione che la versione dei giorni nostri è la migliore (incredibile!)
Nella carbonara vintage la pancetta è molla, perchè non ha avuto il tempo di rilasciare il suo grasso e diventare croccante.
Inoltre buttare gli spaghetti direttamente nell’uovo intero sbattuto non crea la tanto bramata cremina a cui siamo abituati.
Questo perchè viene usato l’uovo intero, albume compreso, ricco di acqua.
Oltretutto mangiare l’uovo così poco cotto mi sembra abbastanza rischioso…
Insomma la sensazione è quella di mangiare spaghetti con uovo sbattuto crudo..
Il mio è decisamente un NO
Ma aspettate nel Talismano ci sono altre versione della carbonara:
Ecco al ricetta della CARBONARA DI MAGRO
E gli SPAGHETTI ALLA PANCETTA AFFUMICATA
Personalmente continuerò a fare la versione attuale…
Baci da Izumi
ma con la sua laurea e master non le é venuto in mente che nel periodo in cui é stata scritta la ricetta le uova (e le galline) avessero dimensioni molto più contenute della categoria xl che troviamo comunemente al supermercato? dunque il calore residuo della stessa quantitá di pasta non riuscirá a coagulare una maggior quantitá di uovo?
Buonasera Nicola, sinceramente non ci avevo pensato anche perchè ho usato uova medie abbastanza piccole e non certo XL. Comunque la ringrazio per la dritta. Buona serata