11 FILM DI ANIMAZIONE A TEMA STORICO DA VEDERE!
Ciao Domini!🍓
Mi sono sempre chiesta se ci sono modi alternativi per imparare la storia.
Bè se prima i libri la facevano da padroni, oggi abbiamo una grande varietà di proposte alternative per studiare questa bella materia.
Possiamo impararla con i film, fumetti, manga, serie tv e persino con alcuni film di animazione!
I film di animazione in particolare, sono tradizionalmente realizzati per un pubblico molto giovane, ma è inutile nasconderlo, sono visti anche dagli adulti (eccomi!).
Quindi oggi voglio proporvi 11 film di Animazione a tema Storico da vedere per tutte le età!
Ovviamente in ordine cronologico!
Ho rivisto (quasi) tutti questi film proprio per scrivere questo post.
E confermo che rimangono belli sia per la me stessa bambina che per quella adulta!
1) ALLA RICERCA DELLA VALLE INCANTATA (The Land Before Time 1988)
AMBIENTAZIONE: Era dei dinosauri, circa 230 milioni di anni fa.
TRAMA:
Ci troviamo all’epoca dei dinosauri, la terra è vittima di grandi sconvolgimenti climatici. Il protagonista è Piedino, un piccolo dinosauro erbivoro della specie dei “Colli lunghi”(come nel film chiamano i brontosauri) che deve intraprendere con la mamma e i nonni un lungo e pericoloso viaggio per raggiungere la “Valle incantata”, una valle ricca di vegetazione, dove i dinosauri possono stare al sicuro.
Ma durante il cammino la mamma di Piedino, muore uccisa da un T-rex e, come se non bastasse, un terribile terremoto separa Piedino dai nonni.
Piedino si trova solo, senza più mamma e parenti.
Dovrà farzi forza e riprendere il viaggio da solo, fortunatamente si uniranno a lui altri 4 di dinosauri di specie diverse, rimasti soli a causa del terremoto. Riusciranno i cinque piccoli dinosauri a raggiungere la valle incantata?
Un film senza tempo, un’ animazione incredibile, una colonna sonora indimenticabile con tanta profondità e dolcezza.
All’epoca fu un successo incredibile, con ben 13 sequel e una serie tv!
2) L’ERA GLACIALE (“Ice Age”, 2002, 20th Century Animation)
Basato su un racconto originale di Michael J. Wilson.
AMBIENTAZIONE: Era glaciale, Paleolitico, 20.000 anni fa circa, in Nord America.
TRAMA:
L’arrivo del grande freddo sulla terra dà origine alla migrazione di tutte le specie animali, che cercano di sfuggire ai ghiacci.
L’unico che va controcorrente è il mammut Manfred, che per caso incontra Sid, un bradipo abbandonato dal branco mentre dormiva. Per paura di rimanere solo, il logorroico Sid comincia a seguire il solitario mammut, soprannominandolo Manny.
Intanto, un villaggio umano di Neanderthal è minacciato da un branco di tigri dai denti a sciabola il cui capo, Soto, vuole rapire il figlio del capovillaggio per vendetta. Incarica allora Diego del rapimento, fortunatamente grazie alla madre del piccolo umano, il neonato si salverà, ma la donna non sopravvive.
Il bebè viene trovato da Manny e Sid il bradipo che decidono di riportarlo alla sua famiglia, ma vengono aggrediti da Diego.
Manny riesce a sopraffare la tigre, che decide di fingersi sottomessa per consegnare sia il bambino che il mammut al suo capo Soto.Tutta la storia ha come sottofondo le avventure dello scoiattolo Scrat che cerca di prendere la sua ghianda.
3) IL PRINCIPE D’EGITTO (“The Prince of Egypt”, 1998, DreamWorks Animation)
AMBIENTAZIONE: Antico Egitto al tempo del Faraone Seti I (1324 a.C. circa – 1279 a.C) e quello di Ramses II (1303 a.C. – 1212 a.C) entrambi faraoni della XIX dinastia egizia.
Il film è un adattamento della storia di Mosè raccontata all’interno del libro dell’Esodo.
TRAMA:
Gli ebrei, schiavi del popolo egizio, sono costretti a lavorare duramente per ordine del faraone Seti I, fino a morire per la fatica. Un giorno, un drappello di guardie del faraone invade il quartiere ebraico di Goscen (la regione dell’antico Egitto dove s’insediò Giacobbe con la sua famiglia e le sue greggi, quando arrivò da Canaan chiamato da suo figlio Giuseppe, allora ministro del faraone) uccidendo i bambini maschi neonati. Nella disperazione generale, Jocabel, in compagnia dei due figli maggiori Miriam e Aronne, corre verso le rive del fiume Nilo per salvare il suo neonato, mettendolo in una cesta che verrà affidata alla corrente del fiume. La cesta giunge al palazzo reale e viene trovata dalla regina Tuya, moglie di Seti, e dal suo figlioletto Ramses. La donna decide di adottare il piccolo come proprio figlio e di chiamarlo Mosè.
Passano circa vent’anni, e Mosè e Ramses crescono come due fratelli, ignari dell’origine del primo, che si crede realmente figlio del faraone. Una sera viene quindi preparata una solenne cerimonia, nella quale Ramses viene nominato principe reggente e responsabile della costruzione di tutti i templi. Per festeggiare, Seti chiede ai sommi sacerdoti Hotep e Hoy un regalo per il figlio: appare Zippora, una prigioniera del territorio di Madian. Ramses la cede a Mosè, ma lei non ne vuole sapere. Nella colluttazione che ne segue, Mosè butta Zippora in una pozza d’acqua e quest’ultima viene condotta nelle stanze di Mosè, su ordine di Ramses.
Dispiaciuto per averla trattata male durante la cerimonia, Mosè rientra nella sua stanza per scusarsi, ma scopre che Zippora è fuggita. Raggiuntala, Mosè la aiuta a fuggire dal palazzo, e nel seguirla giunge nel quartiere ebraico di Goscen, dove Mosè incontra sua sorella Miriam, e suo fratello Aronne che gli rivelano le sue vere origini…
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
Mentre di Mosè e la sua famiglia non abbiamo nessun indizio sul loro aspetto, diverso è il caso del faraone Seti I e suo figlio Ramses II, perchè di loro abbiamo le mummie!
La mummia di Seti I fu scoperta nel 1881, nel nascondiglio delle mummie reali (tomba DB320) a Deir el-Bahari.
Da allora si trova al Museo egizio del Cairo.
Dagli esami condotti sulla mummia di Seti, forse la meglio conservata di tutte le mummie egizie,, è emerso che il re morì non ancora cinquantenne.
Mentre alla mummia di Ramses II andò meno bene.
Ramses II è spesso ricordato come il più grande e celebrato faraone dell’Antico Egitto a causa della durata eccezionale del suo regno (quasi un settantennio!)
La sua mummia fu scoperta nel luglio del 1881 e conservata al Museo del Cairo.
Ma negli anni ’70, gli egittologi del Museo, notarono come la mummia stesse subendo un rapido deterioramento a causa dell’esposizione in vetrine non sigillate.
La mummia venne “ricoverata” con urgenza a Parigi con un aereo militare, dove fu accolta con gli onori di un Capo di Stato (27 settembre 1976). Poiché secondo la legge francese chiunque entri nel paese, vivo o morto, deve possedere un documento, venne realizzato uno speciale passaporto per Ramses II: l’occupazione indicata era quella di «re (deceduto)»
La salma fu ricoverata al Musée de l’Homme, dove rimase per sette mesi.
Si apprese che il faraone era stato alto, in vita, 185 centimetri che morì tra gli 85 e i 90 anni.
Al termine delle “cure” Il grande faraone fu irradiato con raggi gamma che debellarono gli organismi nocivi. Adesso Rames riposa di nuovo al Museo del Cairo.
Il Principe d’Egitto fu un successo al botteghino e guadagnò vari riconoscimenti, tra cui un Oscar alla migliore canzone (When You Believe), cantata in lingua originale da Whitney Houston e Mariah Carey.
La Dreamworks fece un altro film nel 2000, ispirato alle vicende Bibliche di Giuseppe “Giuseppe – Il re dei sogni” ambientato prima della vicenda di Mosè, in cui spiega come sono arrivati gli Ebrei in Egitto.
4) I FILM DI ASTERIX
Non ho un film specifico di Asterix ma preferisco consigliarvi i film della saga in generale.
Asterix è nato come fumetto francese creato da René Goscinny (testi) e disegnata da Albert Uderzo.
AMBIENTAZIONE: Antica Gallia (Francia) al tempo di Giulio Cesare, attorno al 50 a.C.
TRAMA:
Nell’Antica Gallia (Francia), tutti i villaggi galli sono caduti sotto il dominio romano.
Tutti tranne un piccolo villaggio dell’Armorica (l’odierna Bretagna) .
Circondato dagli accampamenti romani il piccolo villaggio gallico rimane l’unico pezzo di Gallia libero dal dominio romano di cui il maggior rappresentante è Giulio Cesare.
I due più grandi guerrieri galli di questo villaggio sono Asterix e il suo miglior amico Obelix, che insieme agli altri membri del villaggio continuano a resistere alla conquista romana grazie all’aiuto di una pozione magica preparata dal druido Panoramix, in grado di rendere invincibili.
LA VERA STORIA DIETRO AI FILM:
Galli era il termine utilizzato dai Romani per indicare un insieme di popolazioni di cultura celtica, abitanti gran parte dell’Europa continentale durante l’età del ferro. L’area originariamente da loro abitata era chiamata Gallia, territorio che includeva le odierne aree di Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e Italia settentrionale.
Caio Giulio Cesare (101 a.C. – 44 a.C.) guidò varie campagne contro i Galli che trascrisse nella sua opera più famosa il “De bello Gallico” (in italiano “La guerra gallica”), scritto fra il 58 e il 50 a.C. dove descrisse minuziosamente la sua campagna militare, inserendo nella narrazione molte curiosità sugli usi e sui costumi delle tribù barbariche con cui veniva a contatto.
La serie a fumetti ha avuto diverse trasposizioni cinematografiche con una lunga serie di lungometraggi d’animazione e cinque film live action, e ha ispirato un vasto merchandising.
Nel 2019 è stata emessa dal governo francese una moneta commemorativa da 2 euro ma solo per collezionisti.
5) LA SPADA NELLA ROCCIA (The Sword in the Stone 1983)
AMBIENTAZIONE: Basso Medioevo Inglese (1066-1272)
TRAMA:
Nell’Inghilterra basso medievale il re Uther Pendragon muore senza lasciare eredi al trono. A seguito della scomparsa del re, il regno è destinato a essere preda di guerre e distruzioni, ma improvvisamente si verifica un prodigio: a Londra appare la “spada nella roccia”, che proclama “chiunque estrarrà questa spada da questa roccia e da questa incudine sarà di diritto re d’Inghilterra”.
Molti uomini provano a estrarre la spada, ma nessuno riesce a smuoverla neppure un centimetro, così alla fine la spada viene dimenticata e l’Inghilterra sprofonda nei secoli bui.
Molti anni dopo, un ragazzino orfano di nome Artù, soprannominato Semola per i suoi capelli biondi, è in formazione per diventare uno scudiero.
Un giorno, mentre accompagna il fratello maggiore adottivo Caio in una battuta di caccia, Semola gli impedisce accidentalmente di colpire un cervo con l’arco, cadendogli addosso. Il ragazzo si addentra nella foresta per cercare la freccia e dopo averla trovata, si arrampica su un albero per tentare di prenderla, ma il ramo si spezza e il ragazzo precipita, atterrando nella casa del mago Merlino, un mago appassionato cultore di tutte le scienze.
Mago Merlino aveva già previsto che un ragazzino sarebbe arrivato e che il suo compito sarebbe stato quello di addestrarlo.
Inizia così l’addestramento del giovane Semola con Mago Merlino e il suo scorbutico assistente, il gufo Anacleto.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
Il film è tratto dal romanzo La spada nella roccia (The Sword in the Stone) T. H. White, pubblicato nel 1938, inizialmente come lavoro autonomo, ma in seguito come prima parte della tetralogia Re in eterno, una raccolta di romanzi che reinterpretano la leggenda di Re Artù.
Si pensa che il vero Artù storico possa stato un leggendario condottiero britannico che, secondo le storie e i romanzi medievali, difese la Gran Bretagna dalle invasioni degli Anglosassoni (popolazioni di origine germanica che, emigrarono dalle coste della Germania settentrionale e della Danimarca nella Gran Bretagna) tra la fine del V secolo e l’inizio del VI (quindi molto prima del periodo in cui è ambientato la spada della roccia).
I dettagli della vita di Artù sono principalmente frutto di folclore e invenzione letteraria, e la sua esistenza storica è discussa e contestata dagli storici moderni.
Il primo racconto narrativo della vita di Artù si trova nell’opera in lingua latina Historia Regum Britanniae (Storia dei re di Britannia) scritta da Goffredo di Monmouth uno storico, scrittore e vescovo britannico medievale intorno al 1138.
6) LA STRADA PER EL DORADO (DreamWorks Animation 2000)
AMBIENTAZIONE: Spagna nel 1519 poi Messico, Nuovo Mondo.
TRAMA:
Ci troviamo in Spagna, nella Siviglia del 1519, due imbroglioni di nome Tulio e Miguel vincono imbrogliando una mappa che conduce alla città di El Dorado, la leggendaria città d’oro, che si trova nel Nuovo Mondo.
Ma il loro inganno viene scoperto e, nella fuga, i due entrano accidentalmente dentro una delle navi appartenente alla flotta diretta verso il Messico, il cui capitano, il malvagio e crudele Hernán Cortés, li fa imprigionare.
Qualche giorno dopo, i due amici, stanchi di rimanere prigionieri, fuggono a notte fonda, mentre Cortés e i suoi soldati dormono, Tulio, Miguel e Altivo, l’intelligente cavallo di Cortés, scappano a bordo di una scialuppa di salvataggio.
Dopo una tempesta, il gruppo si ritrova sulle coste del nuovo Mondo e, seguendo le indicazioni della mappa, riesce a raggiungere la leggendaria città di El Dorado, dove Tulio e Miguel vengono scambiati per gli dei fondatori della città e quindi benevolmente accolti e venerati.
I due però dovranno provare i loro poteri divini al sanguinario sacerdote Tzekel-Kan, che spera di servirsi del loro arrivo per ottenere il totale controllo sulla popolazione locale e di dare il via all’era del giaguaro, nella quale tutti sono obbligati a rispettare le sue dure imposizioni e praticare sacrifici umani…
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
Nella realtà storica, la leggendaria città di El Dorado era… un uomo!
El Dorado infatti era l’abbreviazione spagnola di “El Hombre Dorado” “L’uomo d’oro” che era il termine usato dagli spagnoli del 1500 per descrivere un mitico capo tribù o re del popolo Muisca, un popolo indigeno della Colombia, che, come rito di iniziazione, si copriva di polvere d’oro e si immergeva nella laguna di Guatavita.
Le leggende che circondano El Dorado sono cambiate nel tempo, passando dall’essere un uomo a una città, fino a un impero.
El Dorado divenne quindi noto come un luogo leggendario in cui si troverebbero immense quantità di oro e pietre preziose.
Il mito di El Dorado attirò gli esploratori europei per due secoli.
Alla ricerca della leggenda, i conquistadores spagnoli e numerosi altri uomini esplorarono quella che oggi è la Colombia, il Venezuela e parti della Guyana e del nord del Brasile, alla ricerca della città e del suo favoloso re.
Nel corso di queste esplorazioni è stata cartografata gran parte del Sud America settentrionale, compreso il Rio delle Amazzoni.
All’inizio del XIX secolo, l‘esistenza della città era ormai liquidata come un mito.
La popolazione che abita El Dorado nel film invece è chiaramente ispirata all’Impero Azteco, che sarà sconfitto nella realtà proprio dal Conquistador Hernán Cortés nel 1519 che appare nel film.
7) IL RE ED IO (The King and I, 1999, Warner Bros)
AMBIENTAZIONE: 1862, regno del Siam (odierna Thailandia)
TRAMA
Siamo nel 1862, l’insegnante inglese Anna Leonowens e il figlio Louis, partono da Londra per raggiungere Bangkok, la capitale del lontano regno di Siam.
Ma durante il viaggio sono costretti a scampare a una tempesta causata da un’illusione del perfido stregone Kralahome, il primo ministro del re di Siam. Scampati alla tempesta, Anna e Louis raggiungono il regno di Siam.
Il compito di Anna è insegnare ai figli del re del Siam Mongkut, ma presto dovrà fare i conti con le rigide regole del reame Siamese e soprattutto con il perfido stregone Kralahome che vuole spodestare il re con l’aiuto degli inglesi.
La storia di una strana amicizia tra un’ insegnante inglese e il re del Siam.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
La storia è basata su una storia vera: Anna Harriette Leonowens (1831 – 1915), è stata una scrittrice, educatrice e attivista britannica.
Nata in India, lavorò in Siam (odierna thailandia) dal 1862 al 1868, dove insegnò alle mogli e ai figli di Mongkut, re del Siam. Nel corso della sua vita ha vissuto anche in Australia, Singapore e Penang, negli Stati Uniti, in Canada e in Germania.
In età avanzata, è stata docente di indologia nonché suffragista.
Nel 1870 scrisse il racconto “The English Governess at the Siamese Court” da cui Margaret Landon, scrittrice statunitense, trarrà ispirazione per il suo romanzo del 1944 “Anna e il re” (The King and I) che divenne un bestseller.
Il re Mongkut detto anche Rama IV (1804 – 1868) fu il quarto re della dinastia Chakri e del Siam, dal 1851 al 1868.
È uno dei sovrani più venerati dai thailandesi per il ruolo che ebbe nell’apertura del Paese ai grandi progressi socio-economici provenienti dall’Occidente.
Dedicò gran parte della vita agli studi e all’impegno religioso, fu conosciuto in occidente come uomo di grande cultura e fu il primo monarca asiatico a parlare fluentemente la lingua inglese.
Nel film sono utilizzate canzoni e i nomi di alcuni personaggi del musical teatrale The King and I.
8) FIEVEL SBARCA IN AMERICA (An American Tail 1986)
AMBIENTAZIONE: Impero russo nel 1885, poi New York.
TRAMA:
Šostka (città dell’ Ucraina nord-orientale), Impero russo, inverno 1885.
La famiglia di topolini ebrei dei Toposkovich (in originale Mousekewitz), composta dal padre, madre e dai figlioletti Tanya, Fievel e la neonata Yasha, vive in una piccola casetta, all’interno di un’abitazione umana presso uno shtetl (insediamenti ebraico).
Dopo che il piccolo borgo ebraico diviene bersaglio di un ferocissimo pogrom in cui i gatti al seguito delle truppe cosacche si avventano sui topi indifesi, la famigliola decide di emigrare in America, dove, stando ad una credenza popolare, non ci sarebbero gatti.
Fievel e la sua famiglia allora prendono una nave che li trasporta da Amburgo (nord della Germania) fino agli Stati Uniti con la speranza di poter finalmente avere una vita tranquilla.
Ma durante il viaggio scoppia una tempesta e Fievel scivola dalla barca finendo in mare mentre la sua famiglia, sconvolta, arriva a New York.
Fievel riesce ad arrivare in America dentro in una bottiglia e si imbatte in Henri, un piccione francese, che a detta sua sta costruendo la statua della libertà (che verrà inaugurata nel 1886), per consolare il piccolo Fievel che ha perso i genitori, Henri gli insegna il concetto di “Mai dire mai” ovvero che non bisogna mai arrendersi davanti alle sfide della vita.
Incoraggiato dal suo nuovo amico Fievel decide di andare a cercare la sua famiglia a New York.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
L’inizio del film inizia con un terribile pogrom realmente avvenuto.
I pogrom erano attacchi di matrice antisemita, operati, spesso con l’appoggio delle autorità della russia imperiale, nei confronti della minoranza ebraica in Russia, nel quarantennio compreso tra il 1881 e il 1921. Fievel e la sua famiglia in quanto topolini ebrei subiscono anche loro l’attacco antisemita, da parte degli aiutanti dei cosacchi russi, i gatti.
Da quel momento inizia la vera storia del film che altri non è che una splendida storia sull’immigrazione negli Stati Uniti d’America, quel fenomeno di portata internazionale che ha portato i residenti in ogni continente a stabilirsi nella nazione fin dai primi anni dell’era pionieristica.
L’immigrazione è stata la principale fonte di crescita demografica e politica degli Stati Uniti e ha contribuito in gran parte all’arricchimento culturale della storia statunitense.
9) ANASTASIA ( 1997, 20th Century Fox)
AMBIENTAZIONE: 1916 ai tempi dell’Impero Russo sotto la famiglia imperiale dei Romanov poi 1926 sotto la Russia Comunista.
Nel 1916, lo zar Nicola II indice un ballo per festeggiare il trecentesimo anniversario dell’ascesa al potere dei Romanov, presso il Palazzo di Caterina a San Pietroburgo. L’imperatrice madre Maria Fëdorovna decide di fare un regalo a sua nipote, la granduchessa Anastasia: un carillon, la cui chiave è un ciondolo con l’incisione “Insieme a Parigi”.
Il ballo viene interrotto dall’arrivo del malvagio stregone Rasputin, un monaco corrotto ed ex confidente reale che ha venduto l’anima al diavolo in cambio di poteri magici contenuti in un reliquiario.
Vedendosi rifiutato dai Romanov, scaglia su di essi una maledizione, promettendo loro la morte entro quindici giorni: approfittando del malcontento popolare, favorisce lo scatenarsi della rivoluzione russa.
Un giovane sguattero, Dimitri, riesce a salvare l’imperatrice Maria e Anastasia tramite un passaggio segreto. Mentre nonna e nipote fuggono sul ghiacciato fiume Neva, Rasputin tenta di uccidere Anastasia, ma il ghiaccio cede e lo stregone viene inghiottito dal fiume, perdendo il reliquiario. Le due reali raggiungono un treno per la Francia; Maria vi sale, ma non riesce a tenere la mano di Anastasia, che cade con il ciondolo donatole dalla nonna e sbatte la testa, perdendo la memoria, mentre il treno si allontana.
Dieci anni dopo, nel 1926, la Russia è sotto il regime comunista. L’imperatrice Maria, in esilio a Parigi, offre una cospicua ricompensa a chi le riporterà la nipote perduta. Vicino a San Pietroburgo, un’orfana di nome Anya, simile ad Anastasia, esce dall’orfanotrofio che l’ha ospitata per un decennio e, avendo il ciondolo con la scritta “Insieme a Parigi”, pur non ricordando niente della sua infanzia, decide di andare a Parigi.
Mentre si sta dirigendo a San Pietroburgo, la giovane incontra e adotta un cagnolino che chiama Pooka; una volta arrivata in città, cercando un modo per andare a Parigi, in quanto priva di visto d’uscita, la ragazza raggiunge il vecchio e abbandonato palazzo dei Romanov, dove lentamente inizia a ricordare alcuni dettagli della sua vita passata. La ragazza incontra Dimitri e Vladimir, due bigliettai truffatori tornati da Parigi alla ricerca di una sosia della granduchessa Anastasia, i quali notano la sua somiglianza con Anya. I tre si mettono in viaggio ed Anya accetta di essere Anastasia per poco tempo, al fine di poter poi andare a cercare la sua famiglia.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
RASPUTIN
Il personaggio di Raspútin (1869 – 1916) è realmente esistito, è stato un religioso, mistico e politico russo, consigliere privato dei Romanov e figura molto influente su Nicola II di Russia e sua moglie la zarina Aleksandra, in particolare dopo l’agosto 1915, quando lo zar prese il comando dell’esercito nella prima guerra mondiale.
Da quel momento la gestione del potere nella capitale passò sotto la zarina Aleksandra Fëdorovna, la quale subiva nel contempo l’influenza di Rasputin che faceva perno sull’indole profondamente mistica della zarina, e sul dramma che quest’ultima affrontava di fronte all’emofilia dell’unico figlio maschio ed erede al trono, Aleksej.
La sua presenza alla corte Imperiale russa ebbe un ruolo significativo nella crescente impopolarità della coppia imperiale. Contrariamente al film però, fino alla morte, si mantenne fedele a Nicola II e ad Aleksandra, avendo sempre avuto fede cieca nel principio dell’assolutismo imperiale su cui si basava il trono di Russia.
Alla fine Rasputin venne ucciso nella notte tra venerdì 16 e sabato 17 dicembre del 1916 da con un colpo di pistola nell’occhio destro, dopo essere stato prima avvelenato.
Quando Rasputin morì, alcune testimonianze raccontano di come il lutto avesse sconvolto la famiglia imperiale. Il 21 dicembre 1916, insieme con tutta la famiglia reale, Anastasia partecipò al servizio funebre.
ANASTASIA
Anastasia (La granduchessa Anastasija Nikolaevna Romanova) (1901-1918) è stata la quartogenita dell’imperatore Nicola II di Russia e dell’imperatrice Alessandra.
Di carattere allegro e impertinente, era la più vivace della famiglia ed era molto legata al padre, cui rassomigliava anche nei lineamenti del volto.
Lei e la sua famiglia furono arrestati durante la rivoluzione russa del 1917 e imprigionati in varie residenze, l’ultima a Ekaterinburg, in Siberia.
Nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1918 Nicola II, la moglie Alexandra ei loro cinque figli, compresa Anastasia che aveva 17 anni, vennero uccisi a Ekaterinburg dai rivoluzionari bolsevichi.
Dopo quell’evento circolarono delle voci sulla sopravvivenza di Anastasia alimentate anche dal fatto che fosse ignora la localizzazione dei resti della famiglia imperiale. Ma nel gennaio 2008, alcuni scienziati russi annunciarono che i resti di un ragazzo e di una giovane donna, trovati l’anno prima presso Ekaterinburg, erano molto probabilmente quelli di Aleksej e di una delle sue sorelle: ciò fu confermato dalle analisi il 30 aprile successivo.
MARIJA FEDOROVNA
La madre di Nicola II, Marija Fëdorovna, la nonna di Anastasia sopravvisse alla strage dopo la Rivoluzione russa visse per un breve periodo in una delle residenze imperiali in Crimea, dove ricevette la notizia che i suoi figli, sua nuora ed i suoi nipoti erano stati assassinati, ma rifiutò di credervi.
Nel suo diario scrisse: “Sono sicura che sono tutti usciti dalla Russia e ora i bolscevichi stanno cercando di nascondere la verità”.
Mantenne questa convinzione fino alla sua morte.
Nonostante il rovesciamento della monarchia nel 1917, Marija in un primo momento si rifiutò di lasciare la Russia.
Solo nel 1919, decise a malincuore di partire tornando alla sua natia Danimarca dove rimase in esilio. Morì il 13 ottobre 1928.
10) BALTO (1995, Amblimation )
AMBIENTAZIONE: 1925 a Nome, in Alaska durante la “Corsa del Siero”per salvare i bambini della città di Nome infetti dalla difterite.
TRAMA:
New York, 1995. Un’anziana signora porta la nipotina e il suo cane, in giro per Central Park. La signora vorrebbe portare la nipotina a visitare un luogo per lei molto caro, ma siccome non riescono a trovarlo, la donna decide di fermarsi un secondo a riposare, prima di tornare a cercare. Sedute su una panchina, la nonna inizia a raccontare una storia.
La scena si sposta nel 1925.
Balto è un cane meticcio (metà lupo da parte di madre e metà cane) orfano sin da cucciolo, che vive nella città di Nome, in Alaska.
A causa delle sue origini, Balto è disprezzato e temuto dalla maggior parte degli umani e dei cani, e per questo motivo vive ai margini della città con il suo migliore amico Boris, un’oca delle nevi russa, e i due orsi polari Muk e Luk. Balto non riesce ad accettare di essere per metà lupo e quindi non un vero cane. Balto ama le corse delle slitte trainate dai cani e, sebbene non possa parteciparvi, vi assiste sempre; ad una di queste conosce una bambina di nome Rosy e la sua affascinante cagnolina Jenna, di cui si innamora.
Ma nel gennaio di quell’anno, in seguito allo scoppio di un’epidemia di difterite, molti bambini di Nome, tra cui la piccola Rosy, si ammalano. La città invia disperatamente richieste di aiuto alle grandi città vicine perché gli inviino l’antitossina per curarli, ma le vie aeree e navali sono momentaneamente bloccate da proibitive condizioni meteorologiche. Si decide, quindi, di far arrivare l’antitossina alla più vicina città collegata alla rete ferroviaria, Nenana, e da lì recuperarla tramite una slitta trainata da cani. Per selezionare i cani da slitta migliori viene indetta una gara, a cui Balto prende parte clandestinamente e che riesce a vincere, staccando di netto la miglior muta di cani da slitta della città. Ma l’arrogante Steele, considerato il miglior cane da slitta della città, sfruttando i pregiudizi nei confronti di Balto, riesce a mettergli contro la cittadinanza, e così la squadra viene assemblata senza di lui.
Steele e i suoi compagni riescono a raggiungere la città di Nenana e a prendere così il prezioso carico, ma sulla via del ritorno, a causa di una tormenta, si perdono.
Balto lo scopre e, insieme a Boris, Muk e Luk decide di partire alla ricerca dei dispersi.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
A metà gennaio del 1925 nella cittadina di Nome, in Alaska scoppiò un’epidemia di Difterite.
Rendendosi conto che un’epidemia era imminente, il consiglio comunale di Nome dispose immediatamente una quarantena.
Nonostante la quarantena, alla fine di gennaio c’erano oltre 20 casi confermati di difterite ed almeno altri 50 a rischio e il tasso di mortalità era molto vicino al 100%.
Subito la città di Nome chiese aiuto ma la città si trovava troppo lontano dalle principali città, inoltre era pieno inverno, in quel periodo i mezzi di trasporto erano in stallo e raggiungere Nome tramite aereo o via mare era impossibile a causa dei ghiacci, delle poche ore di luce, e dell’intenso freddo.
Alla fine il consiglio di amministrazione della salute di Nome votò all’unanimità che a prendere l’antitossina a Nenana sarebbero state le slitte trainate dai cani. l trasporto dell’antitossina da Nenana a Nome fu organizzato in una serie di tappe: una staffetta di 20 team di husky avrebbe coperto i 1.085 km che separavano le due città sfidando le terribili condizioni meteo, con tormente e strade ricoperte di neve, a una temperatura media di -40° sotto zero.
Questo evento fu chiamato “la corsa del siero”, iniziò negli ultimi giorni del gennaio 1925 e nel giro di 127 ore e mezza, poco più di 5 giorni, le fiale di antitossina furono consegnate a Nome il 2 febbraio salvando la vita alla popolazione locale.Il successo della spedizione fu merito dei cani da slitta e dei loro musher (Il musher è il conducente di una muta di cani da slitta).
Tra i musher spiccò Leonhard Seppala, considerato all’epoca il migliore musher di tutto l’Alaska.
Seppala riuscì nell’impresa di completare da solo ben 91 miglia, quasi il triplo rispetto agli altri team sleddog, con l’aiuto fondamentale del suo husky Togo, il cane da slitta più veloce della sua squadra.
Togo era un Siberian Husky nato nel 1913 e più piccolo rispetto agli altri compagni, ma con eccezionali doti di fedeltà, lealtà e leadership.
Balto era uno degli altri husky (e quindi non un cane lupo) di Leonhard Seppala e agli occhi del suo musher non era ai livelli di Togo.
Tuttavia, il caso volle che fu proprio Balto a effettuare l’ultima tappa del percorso, le 53 miglia fino a Nome, nel team guidato dal musher Gunnar Kaasen: giunto in città insieme al siero, Balto fu accolto e trattato come un eroe fino a diventare il protagonista dell’intera vicenda.
Togo fu però il cane che coprì il tratto più lungo della corsa, 260 miglia, mentre Balto ne coprì 55.
Balto divenne successivamente un cane da esibizione, morendo all’età di 14 anni, mentre Togo visse fino a 17 anni continuando a correre come cane da slitta.
Oggi il percorso della “Serum Run” (la corsa del siero) del 1925 viene parzialmente ricalcato dall’Iditarod, la gara sleddog più importante e famosa al mondo, proprio in omaggio a Togo, Balto e agli altri husky che insieme con i loro musher sfidarono condizioni proibitive per salvare centinaia di vite.
La statua di Balto che si vede nel film esiste veramente ed è una popolare attrazione turistica sia nel Central Park di New York .
11) VALIANT (Vanguard Animation)
AMBIENTAZIONE: Seconda Guerra Mondiale, in Inghilterra e Francia.
TRAMA:
Il film si svolge in un arco di tempo prima del 6 giugno 1944 (giorno dello sbarco in Normandia delle forze alleate) fino al giorno suddetto.
Valiant è un giovane piccione inglese che sogna di diventare un eroe e di combattere per il proprio paese dando un valido contributo per sconfiggere le armate tedesche.
Arrivato a Londra Valiant incontra Bugsy, un piccione sbandato che pensa a tirare al domani, che inavvertitamente finisce anche lui arruolato.
In caserma l’addestramento è duro e il sergente non è per niente soddisfatto del lavoro della truppa, ma le esigenze della guerra richiedono l’intervento immediato di Valiant e degli altri piccioni.
Valiant e i suoi compagni vengono quindi caricati su un aereo e paracadutati dietro le linee nemiche con la missione di incontrare i topi della resistenza francese e riportare in Inghilterra un bigliettino con delle importantissime informazioni.
Al termine del film si scopre che l’informazione serviva appunto a determinare il punto dello sbarco delle truppe il giorno del 6 giugno 1944, optando quindi per la Normandia anziché per lo stretto di Calais.
Per l’importanza della sua azione, Valiant e i suoi amici ricevono la Dickin Medal.
LA VERA STORIA DIETRO AL FILM:
IL NATIONAL PIGEON SERVICE
Il National Pigeon Service (NPS) nel film chiamato Royal Pidgeon Service è un’organizzazione esistita davvero.
Era un’organizzazione civile di volontari costituita in Gran Bretagna nel 1938.
Durante il 1939-45 oltre 200.000 giovani piccioni furono dati ai servizi dagli allevatori di piccioni britannici dell’ NPS.
Gli uccelli sono stati utilizzati dalla Royal Air Force e dai servizi dell’esercito e dei servizi segreti, sezione speciale del servizio di piccioni dell’esercito.
Durante i tre anni e mezzo della seconda guerra mondiale, 16.554 piccioni da guerra furono paracadutati sul continente.
L’EROICO PICCIONE PADDY
Anche Valian il protagonista è realmente esistito, ma si chiamava Paddy.
Paddy fu un grande eroe di guerra: volò per 230 miglia (370,149 km ) riuscendo, in sole quattro ore e 50 minuti, a raggiungere l’Inghilterra dalle spiagge normanne durante lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944.
Anche i falchi tedeschi nemici di Valiant sono realmente esistiti e avevano il compito di intercettare Paddy e compagni.
Paddy riuscì a consegnare un importante messaggio in codice che conteneva informazioni vitali sui progressi in battaglia delle forze alleate.
Il suo è rimasto un record imbattuto, inciso nella Storia come il tempo più rapido tra quelli di tutti i piccioni viaggiatori in missione: 56 miglia all’ora (90 chilometri orari)!
Paddy fu uno dei 32 coraggiosi eroi piumati che ricevettero la medaglia Dickin per i loro voli.
Dopo la guerra, Paddy si stabilì a Carnlough (Irlanda del Nord), dove trascorse il resto dei suoi giorni assieme al padrone, il capitano Andrew Hughes, fino alla morte avvenuta nel 1954.
In seguito, nel porto della cittadina irlandese venne eretto un memoriale in ricordo del piccolo eroe alato.
LA DICKIN MEDAL
La Dickin Medal è una medaglia militare britannica conferita agli animali come riconoscimento delle loro azioni in tempo di guerra. La medaglia è stata istituita nel 1943 .
Tra il 1943 e il 1949 la Dickin Medal è stata concessa a 54 animali di cui 32 piccioni, 18 cani, 3 cavalli e un gatto, che hanno servito durante la seconda guerra mondiale e i conflitti immediatamente successivi.
AVVERTENZE DALLA VOSTRA DOMINA🍓
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