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L’AVVENTUROSA VITA DEL VERO “RE DEI PIRATI” HENRY EVERY

Ciao Domini! 

Benvenuti in questo nuovo Post!

Oggi voglio raccontarvi la storia del vero “re dei Pirati”, colui che ha ispirato la figura di Gol D. Roger, il re dei pirati della popolarissima serie One Piece! (o meglio uno dei due pirati che lo ha ispirato)

Gol D. Roger
Gol D. Roger

Questo leggendario pirata divenne famoso perchè riuscì ad arraffare il più grande bottino del suo tempo!

Si esatto anche il One Piece è veramente esistito!

Quindi oggi vi racconto la storia di Henry Every, il leggendario re dei pirati,  di come riuscì a rubare il tesoro dell’Impero Moghul e di come divenne l’uomo più ricercato del pianeta!

No non è la trama di un film, questa è la realtà.

HENRY EVERY IL RE DEI PIRATI

UN PIRATA CON TROPPI NOMI

Prima devo un attimo specificare che Henry Every è noto anche come Henry Avery e a volte erroneamente indicato come Jack Avery o John Avery.

Probabilmente ha usato diversi pseudonimi durante la sua carriera, incluso Benjamin Bridgeman, ma era conosciuto anche come Long Ben dai membri dell’equipaggio e dai suoi collaboratori.

È accettato dagli storici che “Henry Every” fosse il vero nome del pirata, dato che usò questo nome quando entrò nella Royal Navy.

Poiché questo era prima dell’inizio della sua carriera piratesca, non avrebbe avuto bisogno di uno pseudonimo; gli altri nomi con cui fu conosciuto, come Benjamin Bridgeman, li utilizzò infatti solo dopo aver commesso atti di pirateria.

PRIMI ANNI DI VITA DI EVERY

La parte iniziale della sua vita è piuttosto nebbiosa e le poche cose che sappiamo non sono per niente sicure.

Every nasce (forse) nella cittadina portuale di Plymouth (o in un villaggio lì vicino) nel sud dell’Inghilterra, il  20 (o 23 ) agosto del 1656 ( o comunque negli anni ’50 del 1600)

I registri parrocchiali suggeriscono che fosse il figlio di John Evarie e di sua moglie Anne (cognome da nubile sconosciuto).

Si pensa che Every possa essere imparentato alla lontana con la famiglia Every del Devon, un’ importante famiglia di proprietari terrieri.

Stemma della famiglia Every
Stemma della famiglia Every

Secondo la deposizione di William Phillips, un membro dell’equipaggio di Every che fece una “confessione volontaria” dopo la sua cattura, nell’agosto del 1696 Every aveva “circa 40 anni”, sua madre viveva “vicino a Plymouth aveva una moglie che faceva la venditrice di parrucche, una certa Dorothy, che sposò forse a Londra l’11 settembre 1690, ma non ci sono prove che avesse figli.

LA CARRIERA NELLA MARINA NAVALE INGLESE

Every fu probabilmente un marinaio della sua giovinezza, che prestava servizio su varie navi della Royal Navy. 

La Royal Navy, cioè la Marina Navale Inglese, fu tra il 1692 e il 1943, la più potente marina militare al mondo.

Logo della Royal Navy oggi
Logo della Royal Navy oggi

La documentazione su Every riprende nel marzo 1689, poco dopo lo scoppio della Guerra dei Nove Anni.

La guerra dei nove anni fu un vasto conflitto svoltosi tra il 1688 e il 1697 prevalentemente nell’Europa continentale, che vide l’Inghilterra di Guglielmo III e i suoi alleati della Grande Alleanza (Baviera, Repubblica olandese, Palatinato, Sassonia e Spagna) contro Luigi XIV di Francia nel tentativo di contenere l’espansione francese.

La battaglia di La Hogue, 23 maggio 1692
La battaglia di La Hogue, 23 maggio 1692

E’ in questo contesto che Every, poco più che trentenne, lavora come guardiamarina (il guardiamarina è l’ufficiale di grado più basso nella Royal Navy) a bordo della nave da sessantaquattro cannoni della linea HMS Rupert ( HMS è l’abbreviazione per Her/His Majesty’s Ship ovvero Nave di Sua Maestà ) allora al comando di Sir Francis Wheeler.

I registri navali di Every suggeriscono che fosse una specie di padre di famiglia, che spendeva “poco del suo stipendio in extra come il tabacco e consegnava regolarmente la sua paga alla sua famiglia”.

A metà del 1689, la HMS Rupert aiuta a catturare un grande convoglio francese al largo di Brest, in Francia. 

Questa vittoria da a Every l’opportunità di migliorare le sue fortune ed entro la fine di luglio viene promosso a Master’s mate (un guardiamarina superiore, ancora in attesa di superare l’esame per tenente ma con maggiori responsabilità a bordo della nave).

Alla fine di giugno 1690, Every viene invitato a unirsi al capitano Wheeler su una nuova nave, la HMS Albemarle da novanta cannoni.

Probabilmente partecipa alla battaglia di Beachy Head contro i francesi il 10 luglio 1690, battaglia che si conclude però con la sconfitta degli inglesi.

battaglia di Beachy Head
Battaglia di Beachy Head contro i francesi il 10 luglio 1690

Il 29 agosto dello stesso anno, Every viene congedato dalla Royal Navy.

Ma Every non abbandona la vita di mare, e decide di provare nuove strade e viene coinvolto…nella tratta degli schiavi nell’Atlantico.

LA TRATTA DEGLI SCHIAVI NELL’ATLANTICO

Brevissima spiegazione su questo triste e raccapricciante fenomeno.

Per tratta degli schiavi si intende il commercio di schiavi di origine africana attraverso l’Oceano Atlantico fra il 1500 e il 1800. 

Dopo la scoperta dell’America nel corso del 1500 e 1700 le potenze coloniali europee (Spagna, Portogallo, Inghilterra, Francia e Paesi Bassi) iniziarono a creare insediamenti in America su vasta scala.

Gran parte dei vantaggi economici erano legati alla creazione di piantagioni (per esempio di canna da zucchero, di caffè e di cacao), a queste si aggiunse la prospettiva di ricavare dalle colonie anche risorse minerarie.

In entrambi i casi si richiedeva l’uso di grandi quantità di manodopera.

Inizialmente gli europei tentarono di far lavorare come schiavi gli indigeni americani ma questa pratica venne abbandonata, in parte a causa dell’alta mortalità delle popolazioni native dovuta a malattie, come il vaiolo, importate dai conquistatori europei. 

Nello stesso periodo, gli europei entrarono in contatto con la pratica africana di far schiavi i prigionieri di guerra e con la consolidata rete della tratta araba degli schiavi attraverso il Sahara. 

Il Regno del Congo e gli Stati africani che si affacciavano sul Golfo di Guinea vendevano questi schiavi agli europei che a loro volta li deportavano nelle colonie americane, dando inizio attraverso l’Oceano Atlantico al più grande commercio marittimo di schiavi della storia e dando origine nelle Americhe a un’economia di piantagione basata sullo schiavismo, dai Caraibi fino agli Stati Uniti meridionali.

Schiavi che lavoravano il tabacco nella Virginia del XVII secolo
Schiavi che lavoravano il tabacco nella Virginia del XVII secolo

A causa della tratta e delle sue conseguenze morirono dai due ai quattro milioni di africani; molti afroamericani e africani si riferiscono alla tratta con il termine black holocaust (olocausto nero) oppure maafa (in lingua swahili: “disastro” o “avvenimento terribile”, “grande tragedia”).

pesi africani della tratta degli schiavi
Pesi africani della tratta degli schiavi

EVERY FA IL COMMERCIANTE DI SCHIAVI

Every viene dunque impiegato dal governatore reale delle Bermuda, Isaac Richier, per trasportare gli africani ridotti in schiavitù dall’Africa occidentale alle Americhe; durante questo periodo, Every opera principalmente come commerciante di schiavi lungo la costa della Guinea. 

Secondo lo storico inglese Douglas Botting, “[come] schiavista, Every sembra essere stato più subdolo della maggior parte degli altri praticanti di quel sordido mestiere”.

Il capitano Thomas Phillips, commerciante di schiavi gallese e capitano della Hannibal, una nave di schiavi alle dipendenze della Royal African Company (RAC), scrisse nel suo diario che “non ho mai incontrato sulla costa ne*ri così timidi come qui, il che mi fa pensare che abbiano avuto degli scherzi giocati loro da lame come Long Ben (alias Every ) che li ha sequestrati e portati via incatenandosi nella stiva della sua nave insieme ai loro prigionieri.

Tuttavia, gli storici hanno notato che questa parte della vita di Every è relativamente priva di documenti.

LA SPEDIZIONE SPAGNOLA

Nella primavera del 1693, diversi investitori con sede a Londra guidati da Sir James Houblon, un ricco mercante che sperava di rinvigorire la stagnante economia inglese, mettono insieme un’impresa ambiziosa nota come Spanish Expedition Shipping, impresa di cui Every entra a fare parte.

 L’impresa consiste in quattro navi da guerra: la Pink Seventh Son (la pink è un tipo veliero con una poppa molto stretta), le fregate Dove (di cui l’esploratore-navigatore William Dampier era il secondo ufficiale), la James e la Charles II (a volte erroneamente chiamata Duke).

Queste navi erano incaricate dall’alleato dell’Inghilterra, il re Carlo II di Spagna (l’omonimo della nave), di depredare le navi francesi nelle Indie occidentali.

Questo perché i francesi stavano in quel tempo crescendo audacemente nei commerci, e gli spagnoli avevano poche navi a disposizione, e pure male equipaggiate, quindi succedeva spesso che quando si imbattevano nei Contrabbandieri francesi non erano forti abbastanza per attaccarli.

Perciò in Spagna fu deciso di assoldare due o tre solide navi inglesi al loro servizio.

Con una licenza commerciale e di salvataggio degli spagnoli, la missione dell’impresa era quella di navigare verso le Indie occidentali spagnole, dove il convoglio avrebbe condotto scambi commerciali, fornito armi agli spagnoli e recuperato tesori dai galeoni distrutti mentre saccheggiava i possedimenti francesi nell’area.

LA SPEDIZIONE HA INIZIO 

Gli investitori promettono di pagare bene i marinai: il contratto prevede un salario mensile garantito da pagare ogni sei mesi, con la prima mensilità pagata in anticipo prima dell’inizio della missione.

Come risultato della sua precedente esperienza in marina, Every viene assunto come primo ufficiale.

Le quattro navi del convoglio sono comandate dall’ammiraglio Sir Don Arturo O’Byrne, un nobile irlandese.

Il viaggio inizia subito male, poiché il capitano di bandiera, John Strong, un marinaio in carriera, muore mentre la nave è ancora in porto. 

Strong viene subito sostituito da Charles Gibson, nuovo capitano della Charles II,  ma questa non sarebbe stata l’ultima delle disgrazie dell’impresa…

All’inizio di agosto 1693, le quattro navi da guerra partono dall’Inghilterra in rotta verso la città settentrionale spagnola di La Coruña.

 Il viaggio verso La Coruña sarebbe dovuto durare due settimane, ma per qualche motivo le navi arrivano in Spagna cinque mesi dopo! 

La Coruña
La Coruña

Peggio ancora, a quanto pare i documenti legali necessari per partire non sono ancora arrivati da Madrid, quindi le navi sono costrette ad aspettare.

Col passare dei mesi e senza che i documenti arrivassero, i marinai si trovano ben presto senza soldi da mandare a casa per mantenere le loro famiglie e impossibilitati a trovare fonti alternative di lavoro, sono diventati dei prigionieri virtuali a La Coruña!

Dopo alcuni mesi in porto, gli uomini fanno una petizione al loro capitano per avere la paga.

Se questa richiesta fosse stata accolta, gli uomini non sarebbero più stati legati alla nave e avrebbero potuto facilmente andarsene, quindi prevedibilmente la loro richiesta viene respinta. 

Molti marinai allora iniziano a disperarsi credendo di essere stati venduti come schiavi agli spagnoli.

Verso il 6 maggio alcuni dei marinai iniziano a concepire un piano per ammutinarsi.

Uno degli uomini che si occupa di reclutare uomini per l’ammutinamento è proprio Every. 

Come testimoniò in seguito William Phillips, un marinaio della nave Dove, Every “andava su e giù da una nave all’altra e persuadeva gli uomini a salire a bordo, e li avrebbe portati dove avrebbero dovuto ottenere abbastanza soldi”. 

Every ha una grande esperienza ed è anche nato (forse) in un rango sociale inferiore, è la scelta naturale per comandare l’ammutinamento, poiché l’equipaggio credeva che avrebbe avuto a cuore i loro migliori interessi.

L’AMMUTINAMENTO

Lunedì 7 maggio 1694, l’ammiraglio O’Byrne decide di dormire a terra, questo da agli uomini che si volevano ammutinare l’opportunità che stavano cercando.

Il porto della Curuna oggi.
Il porto della Curuna oggi.

Verso le 22:00 circa, venticinque uomini si precipitano a bordo della Charles II e sorprendono l’equipaggio a bordo.

Il capitano Gibson è a bordo della nave ma è costretto a letto (aveva di nuovo esagerato con il punch e si era pesantemente ubriacato ) e i suoi uomini si sono ritirati a dormire lasciando il ponte scoperto, quindi l’ammutinamento finisce senza spargimenti di sangue. 

Un resoconto afferma che alcuni uomini in più della James che volevano partecipare all’ammutinamento, si fermarono su una scialuppa accanto alla nave e diedero la parola d’ordine, dicendo: “Il nostromo ubriaco è a bordo?” Every replicò positivamente e così si unirono alla Charles II altri sedici uomini.

Si dice anche che il capitano Humphreys della James accorgendosi che qualcosa a bordo della Charles II non andava, gridò a Every che gli uomini stavano disertando, Every rispose con calma che lo sapeva perfettamente.

Il capitano Humphreys allarmato ordinò quindi di sparare alla Charles II, allertando la guardia notturna spagnola, Every allora scappò subito con la Charles II verso il mare aperto, svanendo rapidamente nella notte.

Dopo aver navigato abbastanza lontano per mettersi in salvo, ad un certo punto il capitano Gibson che aveva dormito tutto il tempo, finalmente si sveglia.

Conversazione ripresa dal libro “Storia generale dei pirati”:

Il capitano, che nel frattempo si era svegliato vuoi per il dondolio della nave o per il trambusto provocato dai rumori de paranchi, suonò la campana: Every e altri due entrarono in cabina; il capitano, mezzo addormentato, e preso dallo spavento chiese: “Che succede?”. 

Every rispose con calma: “Nulla”. 

Il capitano replicò: “C’è qualcosa con la nave, si muove? Che tempo fa?”, pensando nientemeno vi fosse una tempesta, e che l’imbarcazione avesse perso l’ancora.

“No, no”, rispose Every, “siamo in mare, con un bel vento e un tempo piacevole”.

“Per mare!”, disse il capitano. “Come può essere?”.

“Venga”, disse Every  “non si allarmi, ma si vesta, e le rivelerò un segreto: deve sapere che il capitano della nave ora sono io, questa è la mia cabina, perciò deve uscire; sono diretto in Madagascar, con l’idea di creare la mia propria fortuna, e di quella di tutti i coraggiosi compagni che si sono uniti a me”.

Il capitano, avendo riconquistato un poco i sensi, cominció a capire di che si trattava; tuttavia, il suo terrore era grande quanto prima, cosa che Every percepì, e allora lo invitò a stare tranquillo, perché gli disse: “Se ha intenzione di unirsi a noi, la accettiamo, e se resterete sobrio, e farete il vostro dovere, forse al tempo opportuno potrei nominarla uno dei mie luogotenenti; se no, qui c’è una scialuppa, e sarete portato a terra”.

Il capitano fu lieto di sentir ciò, e perciò accettò la sua offerta, e fu radunato tutto l’equipaggio per sapere chi volesse sbarcare con il capitano, e chi volesse cercare la propria fortuna con il resto dell’equipaggio.

Solo cinque o sei furono messi  in barca con il capitano e in un attimo raggiunsero terra.

L’unico uomo a cui è stato impedito di partire volontariamente è stato il chirurgo della nave, i cui servizi erano ritenuti troppo importanti per rinunciare.

EVERY DIVENTA CAPITANO

A quel punto bisogna scegliere il nuovo capitano della nave e tutti gli uomini rimasti a bordo di Charles II eleggono all’unanimità Every capitano.

Henry Every con la Fancy che sta attaccando una nave
Henry Every con la Fancy che sta attaccando una nave non identificata.

Every con le sua grandi abilità di persuasione riesce facilmente a convincere gli uomini a salpare per l’Oceano Indiano come pirati, poiché la loro missione originale era molto simile alla pirateria .

L'Oceano Indiano
L’Oceano Indiano

Per convincere il suo equipaggio Every potrebbe aver menzionato il successo recente di Thomas Tew (1649 –1695) nell’ottenere un enorme bottino nel Mar Rosso solo un anno prima.

Thomas Tew
Il capitano Thomas Tew

L’equipaggio decide di risolvere subito la questione della spartizione del bottino decidendo che ogni membro avrebbe ricevuto una parte del tesoro e il capitano due.
Inoltre come da buona tradizione pirata, la Charles II cambia nome, e viene ribattezzata “FANCY” (fantasia, speranza) – un nome che riflette subito sia la rinnovata speranza dell’equipaggio nel loro viaggio sia la qualità della nave .

La Fancy di Henry Every
La Fancy di Henry Every

Every stabilisce subito la rotta da seguire, si va verso il Capo di Buona Speranza.

VERSO IL CAPO DI BUONA SPERANZA

A Maio, la più orientale delle isole Sotavento di Capo Verde, Every commette la sua prima pirateria, derubando tre mercantili inglesi delle Barbados (quindi provenienti dalle indie occidentali)  di vettovaglie e rifornimenti.

Maio, Cape Verde
Maio, Cape Verde

Nove degli uomini di queste navi vengono rapidamente persuasi a unirsi all’equipaggio di Every, che ora conta circa novantaquattro uomini.

Ogni tanto Every naviga verso la costa della Guinea, dove con l’inganno inganna un capo locale facendolo salire a bordo della Fancy con il falso pretesto del commercio, per poi rubagli tutte le sue ricchezze.

Every continua a navigare attorno alla costa africana, dove ogni tanto si ferma a Bioko nell’ansa del Benin, dove la Fancy viene carenata e alleggerita per migliorarla allo scopo di pirateria.

L’IMPORTANZA DI CARENARE LA NAVE

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Carenaggio di una nave.

Carenare significa eseguire lavori di manutenzione o riparazione della carena, che è la  parte dello scafo che resta immersa.

Alla fine del XVIII secolo, la Royal Navy inglese disponeva di 24 bacini di carenaggio disponibili in Gran Bretagna.

Ovviamente i pirati spesso non avevano accesso ai bacini di carenaggio.

Quindi si dovevano accontentare di una baia isolata per le riparazioni necessarie o per la pulizia dello scafo.

Questi piccoli “rifugi sicuri” si trovano in tutte le isole dei Caraibi e in quasi tutto il mondo, ed erano così importanti che intorno ad essi si costruirono vere e proprie città di Pirati come Tortuga e Port Royal nei Caraibi, delle vere e proprie cittadine create per permettere ai pirati di carenare le barche, perché pur di farlo erano disposti a pagare profumatamente. 

Questo procedimento era molto importante se si voleva avere una nave sempre efficiente: si tiravano a secco la nave e la si inclinava prima da un lato, poi dall’altro per rimuovere le alghe ma soprattutto i cirripedi.

carenaggio
Carenaggio di una nave pirata. Dalla serie tv
Black Sails.

I cirripedi sono dei crostacei nemici delle navi, grandi colonie di cirripedi sullo scafo possono provocare un pesante attrito in acqua da parte dello scafo, con conseguente aumento del peso della nave e della sua navigabilità.

Cirripedi
Cirripedi

Questo accade perché i cirripedi rendono più ruvida la superficie dello scafo dell’imbarcazione e la resistenza aerodinamica, rendendo impossibile aumentare la velocità della nave.

Ancora oggi i cirripedi sono un problema per le navi
Ancora oggi i cirripedi sono un problema per le navi

Inoltre facevano marcire il legno della nave.

Durante il carenaggio era fondamentale rimuovere ogni oggetto mobile sulla nave.

L’eliminazione di parte della sovrastruttura per migliorare la velocità della nave, rese inoltre la Fancy una delle navi più veloci che navigavano nell’Oceano Atlantico.

La Fancy nella serie Black sails
La Fancy nella serie Black Sails.

ARRIVO IN MADACASCAR

Nell’ottobre 1694, la Fancy cattura due corsari danesi vicino all’isola di Príncipe, spogliando le navi di avorio e oro e accogliendo a bordo circa diciassette danesi disertori.

isole di São Tomé e Príncipe
isole di São Tomé e Príncipe

All’inizio del 1695, la Fancy finalmente doppia il Capo di Buona Speranza, fermandosi in Madagascar dove fa rifornimento.

Capo di Buona speranza e l'isola Madacascar
Capo di Buona speranza e l’isola Madacascar

Qui la Fancy cattura anche una nave pirata francese di passaggio, reclutando anche una quarantina di nuovi membri dell’equipaggio.

La forza totale di Every è ora di circa 150 uomini.

Ad un certo punto (forse) Every scrive una lettera indirizzata ai comandanti delle navi inglesi nell’Oceano Indiano, dove afferma falsamente di non aver mai attaccato nessuna nave inglese.

Avverte alle navi inglesi di usare un segnale specifico per identificarsi in modo da farsi riconoscere dalla Fancy e non farsi quindi attaccare da loro.

Every li avverte che potrebbe non essere in grado di impedire al suo equipaggio di saccheggiare le loro navi se non avessero usato il segnale. 

Non è chiaro se questo documento fosse vero, ma potrebbe essere stato uno stratagemma di Every per evitare l’attenzione della Compagnia delle Indie Orientali (EIC), le cui grandi e potenti navi erano l’unica minaccia che la Fancy doveva affrontare nell’Oceano Indiano.

 In ogni caso, la lettera non è riuscita a impedire agli inglesi di inseguirlo (ovviamente).

LA COMPAGNIA DELLE INDIE ORIENTALI BRITANNICHE (British East India Company)

Prima di continuare devo farvi un brevissimo sunto sulla Compagnia delle Indie Orientali.

Tra il Seicento e l’Ottocento il nome Compagnia delle Indie Occidentali e Orientali indicò compagnie di alcuni Paesi europei come Gran Bretagna, Olanda, Francia e Portogallo, che ottenevano dai rispettivi governi il monopolio del commercio da e per una determinata area geografica.

Assunsero una grande importanza commerciale e anche politica, perché contribuirono all’espansione coloniale delle maggiori potenze marittime: facevano infatti da avanguardia nella conquista di nuovi territori. 

Nave della British East India Company, 1600 circa
Nave della British East India Company, 1600 circa

Ed era proprio della Compagnia delle Indie Orientali Inglesi che Every temeva.

EVERY AVVISTA UN’ENORME PREDA

Nel 1695, Every salpa per l’isola vulcanica di Perim (tra l’Africa e l’Arabia Saudita)  in attesa di una flotta indiana che sarebbe passata presto.

Sarebbero stati gli autori dell’incursione pirata più redditizia del mondo…

l'isola vulcanica di Perim
L’isola vulcanica di Perim

EVERY AVVISTA LA FLOTTA DEL GRAN MOGHUL

Finalmente Every avvista un convoglio di venticinque navi del Grand Moghul, tra cui l’enorme Ganj-i-sawai e la Fateh Muhammed di ritorno verso il porto di Surat, in India.

La Ganji-i sawai stava infatti rientrando in India dopo il pellegrinaggio nella Mecca, la città santa dei musulmani che si trova in Arabia Arabia Saudita.

Dalla serie TV 
Black Sails 

Ma il convoglio Moghul riesce a eludere la flotta pirata durante la notte, allora la Fancy inizia a dargli la caccia.

L’IMPERO MOGHUL

L'impero Moghul
L’impero Moghul

La Ganji-i-sawai era una nave appartenente all’Impero Moghul.

La Dinastia Moghul è stata la più importante dinastia imperiale indiana di religione musulmana, che regnò su quasi tutto il territorio dell’Asia meridionale durante la dominazione islamica in India. 

Il termine Moghul deriva dall’arabo e dal persiano, come alterazione del vocabolo “Mongolo”, per enfatizzare l’origine mongola e turca della dinastia timuride.

L’Impero Moghul rappresentò il culmine dell’architettura indiana, con monumenti famosi come il Taj Mahal, una delle nuove sette meraviglie del mondo.

Al tempo dell’avventura di Every, il sovrano dell’Impero Moghul era Aurangzēb.

Il sovrano Aurangzeb
Il sovrano Aurangzeb

EVERY SI ALLEA CON ALTRI PIRATI PER CATTURARE LA GANJI-I SAWAI

Nell’agosto del 1695, la Fancy raggiunge lo Stretto di Bab-el-Mandeb, dove Every unisce le forze con altri cinque capitani pirata:

Thomas Tew (di cui ho già accennato sopra) con al sua nave Amity, e un equipaggio di circa sessanta uomini;

La Jolly roger di Thomas T
La Jolly Roger di Thomas Tew

Joseph Faro con la Portsmouth Adventure, con sessanta uomini; Richard Want con la Dolphin, anche lui con sessanta uomini; William Mayes con la Pearl, con trenta o quaranta uomini; ed infine Thomas Wake con la Susanna, con settanta uomini.

Tutti questi capitani trasportavano commissioni corsare che coinvolgevano quasi l’intera costa orientale del Nord America. 

Every viene eletto ammiraglio della nuova flotta pirata di sei navi nonostante il fatto che Tew avesse probabilmente più esperienza.

Ora Every si trova al comando di oltre 440 uomini e sono pronti ad attaccare la flotta Moghul!

LA GANJI-I-SAWAI 

E’ una nave mercantile appartenente al sovrano Moghul.

Il nome significa “tesoro che supera i limiti”, spesso anglicizzato come Gunsway.

Un'interpretazione successiva (1933) della  Ganj-i-Sawai. La nave è raffigurata in modo impreciso come un East Indiaman
Un’interpretazione successiva (1933) della Ganj-i-Sawai.

Pesa 1.600 tonnellate, ha ottanta cannoni e 1.100 membri dell’equipaggio.

E’ capitanata da un certo Muhammad Ibrahim e ha a bordo ottanta pistole e quattrocento guardie armate di moschetto (antenato del fucile), oltre ad altri seicento passeggeri.

LA FATEH MUHAMMED

E’ la nave scorta della Genji-i-sawai, ed è ancora più grande.

Pesa 3.200 tonnellate, ha novantaquattro cannoni e 800 membri dell’equipaggio.

LA FLOTTA DI EVERY ATTACCA FATEH MUHAMMED

La flotta di Every parte con l’inseguimento, ma la Dolphin si rivela troppo lenta, quindi viene bruciata  e il suo equipaggio si unisce a Every a bordo della Fancy.

Anche la Amity e la Susanna si dimostrano navi povere: la Amity rimane indietro e non si unirà mai più alla flottiglia pirata (Tew era stato ucciso in battaglia da una nave Moghul), mentre la disordinata Susanna alla fine si unisce al gruppo. 

Alla fine Every raggiunge la Fateh Muhammed  quattro o cinque giorni dopo.

Ma stranamente, nonostante la Fateh Muhammed sia chiaramente più forte della flotta di Every, il suo l’equipaggio oppone poca resistenza.

Forse era stato indebolito da una precedente battaglia con Tew? 

Non lo sappiamo.

Sta di fatto che i pirati di Every saccheggiano la nave e si impadroniscono dei tesori che vengono spartiti tra i membri della flotta rimasti.

ADDOSSO ALLA GANGJ-I SAWAI

Pochi giorni dopo l’attacco alla Fateh Muhammed, Every e il suo equipaggio raggiungono anche la Ganj-i-Sawai.

Ganj-i-Sawai viene inseguito dalla flotta di Every. La nave è erroneamente raffigurata come una East Indiaman.
Ganj-i-Sawai viene inseguito dalla flotta di Every.

Con la Amity e la Dolphin fuori dai giochi, rimangono solo la Fancy, la Pearl e la Portsmouth Adventure  per la battaglia vera e propria.
Catturare la Ganj-i-sawai sembra impossibile ma il caso vuole che la raffica di apertura sparata dall’equipaggio di Every, colpisce l’albero maestro della Ganji!

La Ganj-i-sawai diventa presto incapace di scappare e la Fancy le si affianca. 

Per un attimo, una raffica di moschetti indiani impedisce ai pirati di salire a bordo, quando uno potenti cannoni della Ganj-i-sawaii esplode uccidendo all’istante molti uomini e demoralizzando l’equipaggio indiano, che corre sottocoperta cercando di spegnere gli incendi dilaganti. 

Gli uomini di Every approfittano della confusione e  scalano rapidamente i ripidi fianchi di Ganj-i-sawai. 

Segue quindi un feroce combattimento corpo a corpo, della durata di due o tre ore.

 Alla fine la Ganji si arrende, è il 7 settembre 1695.

SACCHEGGIO E ORRORE NELLA GANJI-I-SAWAI

Secondo Khafi Khan, uno storico indiano che all’epoca si trovava a Surat, i pirati vittoriosi sottoposero i loro prigionieri a un’orgia di orrore durata diversi giorni, violentando e uccidendo i loro prigionieri terrorizzati ponte dopo ponte.

Secondo quanto riferito, i pirati utilizzarono la tortura per estorcere informazioni ai loro prigionieri, che avevano nascosto il tesoro nelle stive della nave.

Alcune delle donne musulmane presenti a bordo pare si siano suicidate per evitare la violazione, mentre le donne che non si sono suicidate o non sono morte per la brutalità dei pirati, sono state portate a bordo della Fancy.

Queste torture e brutalità furono purtroppo confermate dalle deposizioni fornite dagli uomini di Every dopo la loro cattura. 

John Sparkes, un diciannovenne membro dell’equipaggio di Every, testimoniò nel suo “Last Dying Words and Confession” che “il trattamento disumano e le spietate torture inflitte ai poveri indiani e alle loro donne hanno ancora colpito la sua anima” e che, sebbene apparentemente privo di rimorso per i suoi atti di pirateria, che erano di ” preoccupazione minore”, era tuttavia pentito per le “orribili barbarie che aveva commesso, anche se solo sui corpi dei pagani”, inoltre “ne sottoponevano diversi alla tortura” e gli uomini di Every “giacquero con le donne a bordo“.

Resoconti successivi avrebbero raccontato di come Every stesso avesse trovato qualcosa di più piacevole dei gioielli” a bordo, di solito si dice fosse la figlia o la nipote dell’imperatore Moghul Aurangzeb.

In effetti è molto probabile che la Ganj-i-sawai trasportasse un “parente” dell’Imperatore, sebbene non ci siano prove che suggeriscano si trattasse di sua figlia e del suo seguito.

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Dipinto dell’inizio del XX secolo raffigurante l’incontro del Capitano Every con la nipote dell’imperatore.

Tuttavia, questo è in contrasto con la deposizione di Philip Middleton, che ha testimoniato che “tutti gli uomini di Charles, tranne Every, sono saliti a bordo [sulla Fateh Muhammed e la Ganj-i-sawai] a turni”. 

Dopo aver depredato per bene la Ganji e la Fateh, Every le lasciò continuare il viaggio di ritorno in India. 

IL TESORO PIU’ GRANDE

Il tesoro
Il tesoro

Il bottino di Ganj-i-sawai, la più grande nave della flotta Moghul, ammontava tra le 200.000 e le 600.000 sterline (quasi 700.000 euro!) comprese 500.000 monete d’oro e d’argento indiane e arabe di diverso valore.

LA SPARTIZIONE DEL BOTTINO

Dopo questo incredibile successo è ora di dividere l’immenso bottino.

Secondo il libro “A General History of the Pyrates” di Charles Johnson, Every usò le sue fenomenali capacità di persuasione per convincere gli altri capitani a lasciare il bottino Moghul nelle sue cure, scivolando rapidamente via nella notte con l’intero bottino, abbandonando gli altri capitani e il loro equipaggio in Madacascar.

Una xilografia del 1837 da The Pirates Own Book di Charles Ellms raffigurante Henry Every che riceve tre forzieri del tesoro a bordo della sua nave, la Fancy .
Una xilografia del 1837 raffigurante Henry Every che riceve tre forzieri del tesoro a bordo della sua nave, la Fancy .

La Fancy salpa quindi per Bourbon, arrivando nel novembre 1695.

isola Bourbon
isola Bourbon

Qui Every fece distribuisce £ 1.000 (tra i 100.000 e i 150.000 euro di oggi) a ciascun membro dell’equipaggio, più denaro di quanto la maggior parte dei marinai avrebbe mai guadagnato nella loro vita. 

Inoltre, ogni uomo riceve una quota aggiuntiva di pietre preziose.

Tuttavia, questa enorme vittoria ha essenzialmente reso Every e il suo equipaggio uomini ricercati, e c’è una grande disputa tra l’equipaggio sul posto migliore dove navigare. 

I francesi ei danesi decidono di lasciare l’equipaggio di Every preferendo restare a Bourbon.

Every e gli uomini rimanenti fanno rotta, dopo qualche dissenso, per Nassau alle Bahamas, ciascuno acquistando una novantina di schiavi poco prima della partenza. 

Lungo la strada, gli schiavi sarebbero stati utilizzati per il lavoro più difficile della nave e, essendo “l’oggetto di scambio più consistente”, avrebbero potuto in seguito essere scambiati per qualsiasi cosa volessero i pirati.

 In questo modo, gli uomini di Every riescono ad evitare di usare le monete indiane del tesoro della Ganji, che avrebbero altrimenti rivelato la loro vera identità.

Le monete
Le monete

Mentre navigava dall’Oceano Indiano alle Bahamas la Fancy è costretta a fermarsi lungo la strada ad Ascension Island, situata nel mezzo dell’Atlantico.

Ascension Island
Ascension Island

L’isola è sterile e disabitata, ma gli uomini riescono a catturare cinquanta tartarughe marine che strisciano a riva per deporre le uova sulla spiaggia, le tartarughe gli forniranno cibo sufficiente per il resto del viaggio.

Le tartarughe marine venivano usate spesso come cibo di scorta nelle navi.

Tuttavia, circa diciassette membri dell’equipaggio di Every si rifiutano di andare oltre e vengono lasciati sull’isola.

CACCIA ALL’UOMO

Ma torniamo un attimo in India, nell’Impero Moghul.

Il saccheggio della nave del tesoro dell’imperatore Aurangzeb ha gravi conseguenze per gli inglesi.

L’ attacco di Every alle navi Moghul fu così grave, che rischia di minacciare l’esistenza stessa del commercio inglese in India!

Quando la Ganj-i-sawai, danneggiata, fa ritorno malridotta al porto di Surat, la notizia dell’attacco dei pirati ai pellegrini, un atto sacrilego che, come lo stupro delle donne musulmane, era considerato una violazione imperdonabile dell’ Hajj (il pellegrinaggio islamico annuale alla Mecca), si diffonde rapidamente

porto di Surat (1)
La città di Surat in India

Il sovrano Aurangzeb arrabbiato come non mai, fa chiudere rapidamente quattro delle fabbriche della Compagnia delle Indie Inglese in India, fa imprigionare gli ufficiali, e sta per ordinare attacco armato contro la città inglese di Bombay con l’obiettivo di espellere per sempre gli inglesi dall’India.

Per placare Aurangzeb, la Compagnia delle Indie Inglese promette di pagare tutte le riparazioni finanziarie, mentre il Parlamento Inglese dichiara Henry Every e il suo equipaggio “hostis humani generis” ( nemico dell’umanità) , SCATENANDO LA PRIMA CACCIA ALL’UOMO MONDIALE!

A metà del 1696, il governo emette una taglia di 500 sterline sulla testa di Every (poi aumentata a 1000) e offre la grazia gratuita a qualsiasi informatore che rivelasse dove si trovava. 

Il proclama per l'arresto di Henry Every, con una ricompensa di £ 500 sterline, emesso dal Privy Council of Scotland il 18 agosto 1696
Il proclama per l’arresto di Henry Every, con una ricompensa di £ 500 sterline, 18 agosto 1696.

Il gran scalpore che questo fatto fa in Europa, come in India, fa sorgere tutte quelle storie romanzate che faranno la grandezza di Every.

Poiché è ormai noto che Every si sta rifugiando da qualche parte nelle colonie atlantiche, e quindi fuori dalla giurisdizione della Compagnia delle Indie Orientali Inglese, il Board of Trade (l’ ente governativo britannico che si occupa di commercio e industria), viene incaricato di coordinare la caccia all’uomo per Every e il suo equipaggio.

IPOTESI SULLA FUGA DI EVERY A NEW PROVIDENCE

Douglas R. Burgess sostiene nel suo libroThe Pirates ‘Pact: The Secret Alliances Between History’s Most Notorious Buccaneers and Colonial America” che la Fancy potrebbe aver raggiunto l’isola di St. Thomas nei Caraibi, e che qui i pirati avrebbero venduto parte del loro tesoro. 

Saint Thomas
Saint Thomas

Nel marzo 1696, la Fancy sbarca a Royal Island al largo di Eleuthera, circa 50 miglia (80 km) a nord-est di New Providence nelle Bahamas.

New Providence dove si trova Nassau
New Providence dove si trova Nassau

Quattro degli uomini di Every arrivano con una piccola barca a Nassau, la città e capitale più grande dell’isola, con una lettera indirizzata al governatore dell’isola, Sir Nicholas Trott.

Sir Nicholas Trott
Sir Nicholas Trott

Tramite questa lettera Every dice di chiamarsi Henry Bridgeman, e di essere un commerciante di schiavi senza licenza, dice di essere appena tornato dalla costa africana e che l’equipaggio della nave ha bisogno di un po’ di tempo a terra. 

In cambio di permettere alla sua nave ( la Fancy) di entrare nel porto e di tenere segreta la violazione , l’equipaggio avrebbe pagato a Trott 860 sterline.

Per Trott, questa si rivela un’ offerta allettante.

La Guerra dei Nove Anni infuriava da otto anni e l’isola, che la Royal Navy non visitava da diversi anni, era pericolosamente sottopopolata.

Tuttavia, se l’equipaggio di questa nuova nave (la Fancy) fosse rimasto a Nassau, la popolazione maschile dell’isola sarebbe più che raddoppiata, mentre la presenza stessa della nave pesantemente armata nel porto poteva scoraggiare un attacco francese. 

Infine, c’è da considerare anche la tangente, che è tre volte lo stipendio annuo di Trott (che era di £ 300).

Trott (tenendo nascosta la sua tangente privata) convoca allora una riunione del consiglio direttivo di Nassau che acconsente alla Fancy di entrare nel porto.

Poco dopo, Trott incontra personalmente Every a terra a porte chiuse.

La Fancy viene consegnata al governatore, che scopre nella stiva altre tangenti extra per lui– cinquanta tonnellate di zanne d’avorio, cento barili di polvere da sparo, diverse casse di armi da fuoco e munizioni e un assortimento di ancore per navi.

Ma la ricchezza di monete coniate all’estero non poteva sfuggire a Trott. 

Doveva sapere che l’equipaggio della nave non era costituito solo da schiavisti senza licenza, probabilmente notando i danni riparati in battaglia sulla Fancy

Nel frattempo, gli uomini di Every sono liberi di frequentare i pub della città.

Tuttavia, l’equipaggio si ritrova presto deluso dalle Bahamas; le isole sono scarsamente popolate, il che significa che non c’e praticamente nessun posto dove spendere i soldi che hanno piratato. 

Per diversi mesi successivi i pirati trascorrono la maggior parte del loro tempo vivendo in una relativa noia.

Quando alla fine giunge la voce che la Royal Navy e la Compagnia delle Indie Orientali stanno dando la caccia alla Fancy e che il “Capitano Bridgeman” è Every stesso, Trott nega di aver mai saputo qualcosa sulla storia dei pirati oltre a quello che gli hanno detto, fermamente convinto che la popolazione dell’isola “non vedesse motivo per non crederci.” 

Trott nel frattempo spoglia la Fancy di tutto ciò che ha di valore, e dopo forse la fa spingere violentemente contro alcune rocce, ansioso di liberarsi di una prova chiave.

FUGA DA NASSAU

Quando la proclamazione per l’arresto di Every e del suo equipaggio arriva, Trott è costretto a emettere un mandato per l’arresto di Every o, in caso contrario, a rivelare la sua associazione con il pirata. 

Preferendo la prima scelta per il bene della sua reputazione, Trott allerta le autorità su dove si trovano i pirati, ma avverte segretamente  Every e il suo equipaggio prima dell’arrivo delle autorità. 

Every e il suo equipaggio di 113 uomini organizza subito una fuga frettolosa, svanendo dall’isola.

Vengono catturati solo ventiquattro uomini, cinque dei quali verranno giustiziati. 

Da questo momento in poi di Every non sappiamo più nulla.

Henry every senza sfondo
Henry Every

Le sue ultime parole ai suoi uomini furono una litania di storie contrastanti su dove intendeva andare, probabilmente destinate a scacciare gli inseguitori dalle sue tracce.

È stato ipotizzato che il suo equipaggio si è diviso, alcuni sono rimasti nelle Indie occidentali, la maggioranza si è diretta in Nord America e il resto, incluso Every stesso, è tornato in Inghilterra.

LA FINE DI EVERY?

L’autore britannico Charles Johnson suggerì che, dopo aver tentato di vendere i suoi diamanti, Every morì in povertà nel Devon dopo essere stato defraudato della sua ricchezza dai mercanti di Bristol.

Every vende i suoi gioielli, un'incisione di Howard Pyle apparsa nel numero di settembre 1887 di Harper's Magazine
Every vende i suoi gioielli, un’incisione di Howard Pyle apparsa nel numero di settembre 1887 di Harper’s Magazine

Tuttavia, non è chiaro come Johnson abbia potuto scoprirlo.

Quindi attribuire questo destino a Every potrebbe essere stato un tipo di propaganda morale da parte di Johnson. 

Altri hanno suggerito che Every cambiò nome, si stabilì nel Devon e visse pacificamente il resto della sua vita, morendo il 10 giugno 1714.

Poiché la caccia all’uomo per Every è continuata nel decennio successivo alla sua scomparsa, ci furono ancora molti avvistamenti, ma nessuno si rivelò affidabile. 

Dopo la pubblicazione di un libro di memorie fittizio nel 1709, che affermava che Every era un re che governava un’Utopia pirata in Madagascar chiamata Libertalia i resoconti popolari assunsero sempre più un sapore leggendario e romantico da cui la letteratura romantica trasse ispirazione. 

Ma sebbene tali storie fossero ampiamente ritenute vere dal pubblico, non avevano alcun fondamento nella realtà. 

IL DESTINO DELL’EQUIPAGGIO DI EVERY NELLE COLONIE NORD AMERICANE

Circa 75 membri dell’equipaggio di Every salparono per il Nord America nella speranza di sfuggire alla caccia all’uomo transcontinentale.

I membri del suo equipaggio furono avvistati nelle Carolina, nel New England e in Pennsylvania; alcuni hanno persino corrotto il governatore della Pennsylvania William Markham per £ 100 a uomo.

Questo fu sufficiente per acquistare la fedeltà del governatore, che era a conoscenza della loro identità e, secondo quanto riferito, ha persino permesso a uno di sposare sua figlia.

 Sebbene nel corso del tempo ospitare pirati sia diventato più pericoloso per i governatori coloniali, solo sette membri dell’equipaggio di Every furono processati tra il 1697 e il 1705, e tutti furono assolti.

IL DESTINO DELL’EQUIPAGGIO NELLE ISOLE BRITANNICHE

Il  timoniere di Every, John Dann fu arrestato il 30 luglio 1696 per sospetta pirateria al Bull Hotel, una locanda sulla High Street di Rochester, nel Kent.

Si era cucito £ 1.045 in paillettes d’oro e dieci ghinee inglesi nel suo panciotto, fu scoperto dalla sua cameriera, che successivamente riferì la scoperta al sindaco della città, raccogliendo una ricompensa nel processo. 

Per evitare la possibilità di esecuzione, il 3 agosto Dann accettò di testimoniare contro altri membri catturati dell’equipaggio di Every.

Poco dopo, ventiquattro uomini di Every vennero arrestati, alcuni erano stati denunciati alle autorità da gioiellieri e orafi dopo aver tentato di vendere il loro tesoro. Nei mesi successivi, quindici pirati furono processati e sei furono condannati. Poiché la pirateria era un crimine capitale e la pena di morte poteva essere comminata solo se c’erano testimoni oculari, la testimonianza di Dann era cruciale.

I sei imputati: Joseph Dawson, 39 anni, di Yarmouth; Edward Forseith, 45 anni, Newcastle upon Tyne; William May, 48 anni, Londra; William Bishop, 20 anni, Devon; James Lewis, 25 anni, Londra; e  John Sparkes, 19 anni (il ragazzo che confermò le torture sulla Ganji), Londra, furono incriminati con l’accusa di pirateria sulla Ganj-i-Sawai.

Il processo iniziò il 19 ottobre 1696 all’Old Bailey.

Il frontespizio del rapporto emesso nel 1696 dall'Alta Corte dell'Ammiragliato a seguito del processo all'equipaggio di Every
Il frontespizio del rapporto emesso nel 1696 dall’Alta Corte dell’Ammiragliato a seguito del processo all’equipaggio di Every

A parte Joseph Dawson, tutti i pirati si dichiararono non colpevoli.

Alla fine la giuria emise un verdetto di colpevolezza.

 A Dawson, l’unico imputato a dichiararsi colpevole, venne concessa una tregua.

Le restanti condanne a morte vennero confermate.

Sparkes è stato l’unico pirata a esprimere pubblicamente un certo rammarico.

Il 25 novembre 1696, i cinque prigionieri furono portati al patibolo all’Execution Dock e impiccati.

L’EXECUTION DOCK

L’ Execution Dock era un luogo a Londra, nel fiume Tamigi vicino al litorale di Wapping, utilizzato per più di 400 anni per giustiziare pirati, contrabbandieri e ammutinati che erano stati condannati a morte dai tribunali dell’Ammiragliato.

Il “dock” era l’ impalcatura per l’impiccagione.

Hanging of a buccaneer at Execution Dock
Impiccagione di un bucaniere
all’Execution Dock

MA EVERY CONQUISTO’ DAVVERO IL TESORO PIU’ GRANDE DEL MONDO?

Sebbene la cattura della Ganj-i-Sawai da parte di Every sia stata citata come il più grande exploit della pirateria, è possibile che altri pirati abbiano perpetrato incursioni ancora più redditizie.

Nell’aprile 1721, i pirati John Taylor e Olivier Levasseur catturarono il galeone portoghese da 700 tonnellate Nossa Senhora do Cabo (“Nostra Signora del Capo”), diretto a Lisbona dalla colonia portoghese di Goa, secondo quanto riferito, il galeone trasportava un carico di argento, oro, diamanti, gemme, oltre a perle, sete, spezie, opere d’arte e insegne della chiesa appartenenti al Patriarca delle Indie Orientali.

Galeone spagnolo che spara il suo cannone
Galeone spagnolo che spara il suo cannone

 Il valore totale del tesoro a bordo è stato stimato tra £ 100.000 e £ 875.000.

Se quest’ultimo numero è corretto, eclisserebbe di gran lunga il tesoro di Every.

LA BANDIERA DI EVERY

Non ci sono resoconti contemporanei affidabili della bandiera pirata di Every.

Secondo la ballata “A Copy of Verses”, la bandiera di Every era rossa con quattro galloni d’oro.

Bandiera  Henry Every
Bandiera Henry Every

La ballata suggerisce che anche la bandiera avesse il bordo verde, ma più probabilmente la ballata menzionava uno scudo. Sebbene il rosso fosse un colore popolare per le bandiere dei pirati dell’epoca, il significato dei quattro galloni non è certo; potrebbe trattarsi di un tentativo (giustificato o meno) di collegare Every con il clan degli Every i cui stemmi mostravano un numero variabile di galloni, rosso su oro o viceversa.

Stemma della famiglia Every
Stemma della famiglia Every

Tuttavia, non ci sono prove attendibili che Every abbia effettivamente sventolato una bandiera del genere. L’ altra bandiera, decisamente molto più popolare, attribuita a Every raffigura un teschio bianco di profilo con indosso un fazzoletto e un orecchino, sopra una croce di Sant’Andrea di due ossa incrociate, in campo nero o rosso.

Bandiera  Henry Every
Bandiera di Henry Every nera
Bandiera  Henry Every
Bandiera Henry Every rossa

HENRY EVERY NELLA CULTURA POPOLARE

Dove trovare Henry Every nella cultura popolare?

L’episodio di Doctor Who del 2011 “The Curse of the Black Spot”, presenta un capitano pirata di nome Henry Avery, interpretato da Hugh Bonneville.

Henry Every con il dottor Who
Henry Every con il dottor Who

Nella serie manga e anime One Piece, il personaggio Gol D. Roger è indicato come il “Re dei pirati”.

Gol D. Roger
Gol D. Roger

Henry Every è menzionato più volte nella serie TV Black Sails, un prequel dell’isola del tesoro.

 È accreditato di aver inventato la macchia nera e scoperto l’isola del tesoro.

Henry Avery è il fulcro del videogioco Uncharted 4: A Thief’s End, in cui il protagonista Nathan Drake e suo fratello Samuel cercano il suo tesoro. 

uncharted 4
Uncharted 4

Conoscete altri riferimenti su Every nella cultura popolare?

Che ne pensate della sua storia?

🍓AVVERTENZE 🍓

Questo post è frutto di tanto lavoro e ricerca, siete liberi di condividerlo a patto che citiate il mio Blog.❤️

FONTI

Charles Johnson, Storia Generale dei pirati, Roma, Nutrimenti mare, 2022, 379 pp.

https://en.wikipedia.org/wiki/Henry_Every#Bibliography

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