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COME SI E’ CREATO IL MONDO PER GLI ANTICHI EGIZI?

Ciao domini benvenuti in questo nuovo post!

Oggi voglio raccontarvi della creazione del mondo secondo la mitologia egizia.

O meglio secondo la cosmologia della città santa di Heliopolis

Ebbene si perchè esistono ben 4 miti delle origini secondo gli antichi egizi!

LE 4 PRINCIPALI TEORIE COSMOLOGICHE

Le cosmologie egiziane sono quattro ma si può dire che esse siano in realtà, variazioni politiche su di un unico tema. 

Il primo sistema è quello elaborato a Heliopolis, l’Antica città santa, dove i faraoni venivano un tempo a far riconoscere ufficialmente il loro potere.

Heliopolis

Oggi Heliopolis è un quartiere di El Cairo.

 La cosmologia Heliopolita è storicamente è la più antica, ed è anche quella che ispirerà teologi egizi nel corso dei secoli.. 

Le altre cosmologie appartengono ad altri grandi centri sacerdotali, quelli delle città di Ermopoli, Menfi e Tebe.

Per non creare confusione parleremo solo della cosmologia di Heliopolis.

A voi sembrerà un’unica bella storia, ma in realtà le fonti di questo mito sono molto diversificate, perché vanno dalle testi delle piramidi, ai i testi dei sarcofagi oppure possono provenire da papiri o da steli.

L’insieme di queste fonti, hanno permesso agli studiosi di ricreare una sorta di storia della mitologia egizia.

IL MITO DELLE ORIGINI DI HELIOPOLIS

Il mito più antico sulle origini del mondo, secondo gli antichi egizi, è quello della città di Heliopolis, il cui nome in greco significa “città del sole, ma il nome originale egiziano della città era Yunu o Iunu o Iunet Meheci.

La cosmologia di Heliopolis è arrivata a noi attraverso i Testi delle piramidi.

Ma iniziamo subito.

IL NUN

In principio era il Nun, l’elemento liquido incontrollato, termine che oggi traduciamo con “caos”.

Il Nun, immagine generata con l’A.I di Canva

Non si trattava di un elemento negativo, ma semplicemente di una massa increata, non organizzata, che conteneva i germi della vita.

Il Nun, del resto non scompare dopo la creazione: ma rimane relegato ai margini del mondo organizzato, che minaccia di invadere periodicamente, se l’equilibrio dell’universo si viene a spezzare.

Il Nun è la sede le forze negative sempre pronte a intervenire e, in generale, di tutto ciò che fugge alle categorie dell’universo.

Il Nun è la “non esistenza” prima della creazione.

Ad esempio vi galleggiano, le anime in pena che sono state private della sepoltura e i bambini nati morti, che non hanno mai avuto la forza di accedere al mondo sensibile.

Dopo la creazione, il Nun circondò il firmamento celeste cioè le dea Nut che custodiva il sole, la luna le stelle e la terra nonché i confini dell’oltretomba.

E negli Egizi era sempre presente la paura che il Nun spezzasse il cielo e cadesse sulla Terra.

ATUM-RA

Da questo caos liquido spuntò un monticello di terra ricoperto di sabbia vergine.

Il Monticello di terra evoca una delle collinette che si formavano, quando il fiume Nilo si ritirava dopo la piena, rilasciando il limo.

Un monticello di sabbia. A.I Canva

Questo monticello, tumulo primigenio fu identificato ufficialmente nel  Benben, una solida elevazione piramidale che sostiene il dio sole, ritenuto il seme pietrificato di Atom.

Il Benben era oggetto di culto a Heliopolis, città in cui avvenne la creazione.

La parte superiore della tomba del sacerdote Rer VII secolo a.C. Eremo, San Pietroburgo, Russia

IL BENBEN E LE PIRAMIDI

Verosimilmente il Benben, visto il suo importante significato religioso, fu il modello di riferimento in varie strutture architettoniche, quali gli obelischi dei templi solari, ad Abu Gurab, la cuspide degli obelischi ed il Pyramidion.

Fonte.

 Dalla forma conica originale, la pietra fu trasformata successivamente per esigenze architettoniche in una piccola piramide a base quadrangolare e con cuspide spesso ricoperta da lamine d’oro.

Il Benben quindi non è altro che il raggio del Sole primordiale pietrificato, adorato sotto forma di un obelisco tronco appoggiato su di una piattaforma.

Ed ecco spiegato l’origine delle piramidi, che sono raggi di sole pietrificati che ricordano il Benben e la creazione di Atum-ra.

LA FENICE BENU

Al medesimo mito è collegata la fenice, il mitico e favoloso uccello chiamato Benu, anch’esso venerato a Heliopolis, che si diceva vivesse sul Benben.

Il Benu e il Benben. Immagine A.i Camva

Il Benu viene spesso rappresentato come un airone con la corona Atef sul capo, la tipica corona di Osiride.

Il Benu

.

Della Fenice ne sentì parlare anche lo scrittore greco e Erodoto che si trovava in Egitto nel V secolo avanti Cristo, ma In realtà Erodoto descrive la fenice Benu come simile a un’ aquila o un falco, con un piumaggio dorato e rosso, “creando” probabilmente la mitica fenice che conosciamo noi oggi.

La fenice occidentale.
La fenice occidentale.

Probabilmente Erodoto ha scambiato le rappresentazioni del dio Horus, che è un falco, con Benu.

Il ruolo del Benu è quello di assicurare la resurrezione del morto (del faraone ) nell’aldilà. 

ATUM-RA

Da questo montagnozzo/ tumulo uscì Atum-ra (il cui nome significa “totalità” o “completezza”), che rappresenta il sole o la luce del sole.

Immagine creata con A.I Canva

Atum-ra è il dio (in egiziano le divinità sono chiamate ntr, neter o neteru) che crea se stesso.

E’ Ra, il sole propriamente detto Atum, l’essere compiuto per eccellenza.

In alcune versioni Atum uscì da un fiore di loto che spunta dalla montagnetta.

Durante l’Antico Regno (dal 2700 al 2200 a.C) gli egizi credevano che Atum sollevava l’anima del faraone morto, dalla tomba al cielo stellato.

Atum-Ra

Al tempo del Nuovo Regno, il mito di Atum si unì con quello di Ra, che successivamente venne descritto come creatore e deità solare.

Le loro due identità vennero quindi riunite in Atum-Ra.

Dopo la loro unione, Ra verrà visto come il sole in assoluto, Atum come il sole calante (raffigurato come un vecchio appoggiato al suo bastone) e Khepri (lo scarabeo stercoraro) come il sole sorgente.

SHU E TEFNUT

Ad un certo punto Atum si masturbò “tenendo il fallo in pugno ed eiaculando dando vita a i gemelli Shu e Tefnut” (testi delle piramidi, frase 527).

Questa cosa ha senso solo se Atum possedeva in sé il germe di ogni potere cosmico, e quindi anche il potere femminile, che in questo caso era la sua mano.

Infatti in altre versioni la mano di Atum era in realtà una dea venerata in Egitto chiamata Iusaas o o Iusaset , oppure la sua ombra o sorella.

Un’altra ipotesi sulla creazione dei due fratelli è data dall’assonanza delle parole Shu e Tefnut con la parola starnuto e sputo in egiziano.

Shu sarebbe il muco di Atum e Tefnut lo sputo.

Insomma queste due divinità sarebbero nate o dallo sperma, o dallo starnuto o dallo sputo di Atum…

Scegliete voi il meno peggio..

SHU

Il Dio Shu “il secco” è la personificazione dell’aria permeata dai raggi del sole, dell’atmosfera e del vento.

Il dio Shu

TEFNUT

la dea Tefnut “l’umida” è associata alla pioggia ed alle nuvole, e in generale all’acqua ed il suo potere creatore.

E’ citata nei Testi delle Piramidi, “come colei che dissetava i defunti”.

Era adorata ad Ossirinco (città del sud dell’Egitto) e l’iconografia la rappresenta, per sincretismo con Sekhmet (dea della guerra e delle epidemie) ovvero come una donna con testa leonina, disco solare ed ureo (decorazione a forma di serpente)

Tefnut

GEB E NUT

Dall’unione (normale) di Shu e Tefnut nacque una seconda coppia: Geb “la terra” e Nut, “il cielo” .

Rappresentazione del mondo secondo gli Antichi Egizi

GEB

Geb

Contrariamente alla mitologia indoeuropea, che venerano la madre terra come principio femminili, nell’Antico Egitto la Terra era un principio maschile e il cielo femminile.

Geb è il dio della terra che personificava l’Egitto e attraverso di lui si stabiliva al collegamento con il trono del faraone regnante.

NUT

Nut

 Nut è la dea del cielo, una delle divinità più rappresentate dell’antica enneade.

Il suo corpo si arcua sopra Geb, ma, dopo aver fatto nascere i quattro figli, viene separata dal consorte da Shu, per volontà di Atum.

Al di là di Nut c’è il Nun la non esistenza. 

Nut a volte viene rappresentata anche in forma di una vacca, il cui grande corpo forma il cielo, o di un albero di sicomoro, o come una grande scrofa mentre divora i suoi piccoli, che simboleggiano le stelle.

Geb e Nut ebbero quattro figli: Iside e Osiride, Seth e Nefti. 

L’ insieme di questi nove dei forma l’Enneade (in egiziano Pesdjet) di Eliopoli, cioè le nove principali divinità di Helipolis 

La prima coppia formata da Iside e Osiride è fertile, mentre la seconda è sterile, o almeno Seth è sterile (forse).

IL MITO DELLA REGALITA’

Nella religione egiziana il dogma principale del culto regale affermava che il faraone era la manifestazione terrena del dio cielo Horus.

Perciò in questo post vi racconterò anche del mito della trasmissione della regalità da Osiride a suo figlio Horus.

In questo caso le fonti non saranno più solo i testi delle piramidi, ma anche i testi posteriori come i testi sui sarcofagi del Medio Regno e alcune steli e papiri.

 ISIDE E OSIRIDE

Osiride e Iside sono il prototipo della famiglia reale e sono una coppia fertile.

Osiride ereditò da Geb e  Nut il diritto a governare la terra d’Egitto. 

Iside era sua moglie e sorella Osiride.

Il che è costitutiva il modello Divino di matrimonio tra fratelli e sorelle della famiglia reale.

OSIRIDE

Osiride

Sotto il regno di Osiride l’Egitto conobbe un periodo di grande prosperità, Osiride era colui che comandava tutte le forze e tutti gli elementi, in modo da procurare fortuna e abbondanza al paese.

Per mezzo del suo potere, le acque del Nun venivano tenute sotto controllo, i venti favorevoli ispiravano da nord, le piante fiorivano e tutti gli animali vivevano seguendo un sistema perfetto di procreazione.

Gli attributi di Osiride sono un bastone ricurvo, lo scettro a frustino e l’alta Corona chiamata “atef” (una corona adorna di lunghe piume, che viene detta capace di forare il cielo). 

Ma purtroppo quest’epoca di pace e di felicità finì.

Perchè Seth, il fratello di Osiride, e sposo di sua sorella Nefti, usurpò il trono di Osiride uccidendolo…

SETH 

Seth

Seth è il dio del deserto, delle tempeste, del disordine, della violenza e degli stranieri.

Nonostante tali attributi possano sembrare esclusivamente negativi, Seth non era un dio disprezzato: gli Egizi credevano infatti che Seth viaggiasse con Ra, il dio-sole, sulla barca solare per combattere e respingere il mostro Apopi, che voleva divorare il sole.

Era identificato con la rossa sabbia del deserto e con il colore rosso in generale.

CHE ANIMALE E’ SETH?

Seth è rappresentato con una proboscide a forma di falce, due prolungamenti sulla cima della testa e, quando è rappresentato come un quadrupede, con la una coda biforcuta (l’animale di Seth).

l’animale di Seth

Veniva di norma raffigurato con corpo umano e la testa di un enigmatico animale mai identificato con certezza, accostato di volta in volta allo sciacallo, all’asino, al mulo o l’oritteropo (maiale di terra), e indicato generalmente come animale di Seth.

un oritteropo
Seth

.

Tornando al mito, in questo caso Seth rappresenta la controparte negativa e violenta della forza organizzatrice dei Faraoni. 

Non è chiaro come Seth uccise Osiride, sta di fatto che nella maggior parte dei miti, il corpo di Osiride viene smembrato in tanti pezzi spediti in giro per l’Egitto.

A questo punto Seth diventa dominatore dell’Egitto con la sorella Nefti come consorte.

NEFTI

Nefti

Usualmente rappresentata accanto alla sorella Iside nei riti funebri, come protettrice delle mummie, Nefti era la dea dell’oltretomba e della morte in generale, dei lamenti funebri e delle prefiche (donne pagate per piangere ai funerali), delle ore notturne, del parto e dei fiumi.

In quanto guardiana del letto funebre di Osiride, un’iscrizione nella tomba di Thutmose III (KV34) la definisce:

«Nefti del letto della vita.»

Statuetta di Nefti

Sorella di Osiride, Iside e Seth, del quale è moglie, in alcuni miti è indicata come madre di Anubi, concepito con Seth, oppure frutto dell’unione adulterina con Osiride, cui la dea si sarebbe unita con l’inganno, dopo aver assunto le sembianze di sua moglie Iside.

Mentre in un’altra versione è Osiride il colpevole in quanto si macchia del reato di stupro ai suoi danni, e questo provoca la forte rivalità tra lui e Seth.

ISIDE

Iside

E’ la Dea della vita, della guarigione, della fertilità e della magia; associata alla regalità in quanto personificazione del trono.

Come dimostra il suo cartiglio che include il geroglifico “trono”.

Disperata per la morte di suo marito Osiride , Iside decide, insieme a sua sorella Nefti, di cercare tutti i pezzi di Osiride sparsi per l’Egitto.

IL CONCEPIMENTO DI HORUS

Le due sorelle troveranno tutti i pezzi di Osiride e con i suoi grandi poteri magici, Iside ricompone il corpo del marito e facendolo risorgere il tempo sufficiente a concepire un figlio (sotto forma di nibbio in alcune versioni).

Mummificazione egizia

Sul concepimento di Horus  e quindi dell’ accoppiamento tra Iside e suo marito morto o un mezzo morto, ci sono varie versioni, ad esempio nell’iscrizione di Amenmos, la dea scopre il corpo del marito e lo scuote con le ali (perché ha preso la forma di un Nibbio) e ricrea l’alito della vita, affinché Osiride risorga per un po’ e possa fecondarla. 

Mentre sulle pareti del tempio di Abido, questo atto di procreazione è dovuto alla Magia di Iside e alla sua trasformazione in sparviero che riceve il seme di Osiride. 

Iside in forma di nibbio si poggia sul fallo di Osiride, tempio di Dendera.

Anubi, lo sciacallo, nato si dice dagli amori legittimi di Nefti e Osiride, occorre in aiuto di Iside per imbalsamare il re morto.

Il ruolo di Osiride nel mito della regalità egizia è terminato.

Perché Osiride discenderà nel Duat, il mondo degli inferi, e lì rimarrà a regnare come signore dell’Eternità. 

Osiride durante la psicostasia, la pesatura del cuore.

Nel pensiero religioso Egizio Infatti non era tanto importante il ruolo terreno del Dio, quanto il miracolo della sua Resurrezione dalla morte, che offriva a tutti una speranza di una continuità dell’esistenza dell’oltretomba.

HORUS

Horus

Iside partorisce un figlio postumo, Horus, incarnato in un falco e lo nasconde nelle paludi del Delta, presso la città santa di Buto, con la complicità della dea Hathor, antropomorfizzazione della vacca nutrice.

Il fanciullo cresce e, dopo una lunga lotta con lo zio Seth, ottiene dal tribunale degli Dei, presieduto da Geb, l’eredità del padre, cui, d’altro canto, viene assegnato il regno dei morti. 

Horus sconfigge lo zio Seth.

Horus quindi vincerà e prenderà il posto di Osiride diventando poi il faraone che regnerà sull’ Egitto unito.

Su questo schema di regno divino, vengono ad innestarsi numerose leggende secondarie o complementari, che i teologi moltiplicarono variamente sia per introdurre una divinità locale, che per migliorare il ruolo della cosmologia, ovvero assicurare la fusione sincretistica di vari elementi. 

Su questo argomento ho realizzato anche il video su Youtube:

BIBLIOGRAFIA 

Edda Bresciani. “Letteratura  e poesia dell’antico Egitto” . Einaudi Tascabili

Nicolas Grimal, “Storia dell’Antico Egitto”, Editori laterza, 2005

George Hart, “I miti egizi”, Saggi Mondadori, 2005

Boris de Rachewiltz, “Egitto magico religioso”, Fratelli melita editori, 1989

Domina Historia

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